Tommaso Rossano, il pugilato mi ha insegnato il rispetto ed il sacrificio

Tommaso Rossano, il pugilato mi ha insegnato il rispetto ed il sacrificio

21 Maggio 2021 0 Di Anna Mozzi e Pasquale Maria Sansone

Nel pugilato viene ravvisata una certa somiglianza con la scherma per il particolare tipo di studio preparatorio fra i contendenti in funzione del successivo scambio di colpi.

Il pugilato è uno sport impegnativo e completo, le doti fisiche richieste sono infatti velocità, agilità, forza e resistenza. Il pugilato richiede sia sforzi aerobici che anaerobici, pertanto l’allenamento mira sia al miglioramento della resistenza nel tempo (tramite corsa, salto della corda, allenamento a corpo libero), sia al miglioramento della forza e allo sviluppo della massa muscolare;

Il pugilato richiede capacità di sopportazione della fatica e del dolore, ma anche carattere e costanza. Infine tempismo: sbagliare istante rende controproducente qualsiasi azione. Mentre la parte tecnica (attacchi, difese, movimenti, ecc) si può imparare con l’esercizio, la parte tattica (come effettivamente praticare) va sviluppata con l’esperienza.

  • Tecnica: Attacchi, Difese, Schivate, Spostamenti, Cambio-Guardia
  • Tattica: Confronto fra stili, Colpi d’incontro, Combinazioni, Difesa aggressiva, Distanza, Disturbi, Finte, Footwork, Provocazione, Tempismo, Chiusura e Disimpegno.

Questi colpi, affinati (grazie anche alla tecnica hold no punch, ossia sferrare pugni con minima forza e massima velocità), portati in rapida sequenza e con varietà generano le “serie” o “combinazioni”. Dalla summa dei vari aspetti offensivi e difensivi può nascere un complesso incontro, che vede sul “quadrato” due uomini che si confrontano lealmente secondo regole codificate, e che alla fine del match li vedrà abbracciarsi. Dallo scorso 26 aprile, in zona gialla, è consentito lo svolgimento all’aperto di qualsiasi attività sportiva anche di squadra e di contatto.  A partire dal 15 maggio 2021 in zona gialla sono consentite le attività di piscine all’aperto.

Anche il Pugilato, considerato, a giusta ragione, sport di contatto è stata condizionato dalla pandemia e dalle conseguenti misure restrittive.

Parliamo della ripresa dell’attività pugilistica con un autorevole rappresentante: Tommaso Rossano, nato a Piedimonte Matese il 29 Giugno 1993. Ha iniziato a praticare pugilato ad 8 anni, ho disputato 80 incontri, iniziando dalla categoria degli 86kg, poi 91 kg, poi oltre i 91 kg e poi finendo di nuovo nei 91 kg. Ho vinto il campionato italiano youth nel 2011, il campionato italiano under 23 nel 2013, 4 campionati italiani universitari e titolare nella nazionale italiana.  Entrato nel gruppo sportivo delle Fiamme Azzurre (Polizia Penitenziaria) nel Dicembre 2014, attualmente riveste il ruolo di tecnico responsabile.

Come ha vissuto e vive Tommaso Rossano la paura della pandemia ed il disagio legato alle indispensabili misure restrittive?

Sicuramente la pandemia ha creato innumerevoli disagi e paure in tutte le persone. A me personalmente ha creato tanta frustrazione dato che le mie giornate erano occupate dagli allenamenti dei miei atleti. Nonostante la pandemia, durante il lockdown generale, con loro ho continuato gli allenamenti tramite videochiamate, e grazie a ciò in primis non hanno perso la forma fisica, ma soprattutto abbiamo cercato il più possibile di rimanere nella nostra dimensione. I disagi quindi sono stati tanti ma noi proprio come un k.o. ci siamo rialzati e abbiamo continuato con le nostre attività anche a distanza.

Quanti danni hanno arrecato allo Sport in generale ed al Pugilato in particolare la pandemia, i lockdown e la gestione politica?

La pandemia e il corona virus hanno arrecato tanti danni allo sport, in particolar modo agli sport da contatto quali il pugilato. Infatti un esempio lampante è il torneo di qualificazione olimpica a livello europeo sospeso a causa del lockdown londinese (infatti il torneo si disputava a Londra), e probabilmente verrà ripreso a Maggio o Giugno, mentre l’ultimo torneo è stato completamente cancellato. Tanti tornei a livello italiano e internazionale sono stati cancellati, quindi questa condizione è particolarmente avversa per effettuare una programmazione di allenamenti e gare.

Quanto può essere importante lo Sport per il processo di rieducazione e reinserimento dei detenuti nella società?

Sicuramente lo sport è importantissimo per la disciplina di ogni persona, quindi a maggior ragione può essere tanto importante per la rieducazione dei detenuti. Oltre a loro, lo sport è importante anche per i colleghi che lavorano tutto il giorno all’interno degli istituti, come svago e passatempo produttivo per il proprio benessere al di fuori del lavoro. Sotto questo punto di vista noi delle Fiamme Azzurre abbiamo deciso di partire con un progetto proprio per i nostri colleghi che lavorano nell’istituto di Santa Maria CV, cioè per 3 volte a settimana effettuiamo un allenamento di prepugilistica per il loro benessere interiore ed esteriore.

L’esercizio fisico è come un antibiotico. Una singola dose non serve granché. Ma se lo assumi con regolarità, è proprio la cura di cui hai bisogno. Neal Barnard. Quanto è vero ed importante per il benessere psicofisico il binomio Sport e Salute?

Questo binomio è molto importante, perché fare esercizio fisico con regolarità, già da piccoli, aiuta a mantenere il nostro corpo in forma ed in salute. Ed è proprio per questo principio che abbiamo deciso di iniziare anche un altro progetto, insieme al liceo scientifico a potenziamento sportivo A.Manzoni di Caserta, cioè di far praticare il pugilato agli studenti di una classe, e di far capire loro in prima persona il beneficio di tale sport. Purtroppo per colpa della pandemia, abbiamo fatto tutto tramite call-conference, e devo dire che gli alunni hanno partecipato con entusiasmo.

“Un campione è qualcuno che si alza quando non può”. (JACK DEMPSEY)

Cosa Le hanno dato in termini di crescita personale e professionale lo Sport in generale ed il Pugilato in particolare?

Lo sport, ed in particolare il pugilato, mi ha formato prima come Uomo, poi come atleta e poi come pugile (questa frase è una delle celebri affermazioni de mio grande maestro Domenico Brillantino, icona del pugilato a livello italiano e mondiale). Il sacrificio (mi alzavo alle 6 del mattino prima di andare a scuola, e mi andavo ad allenare insieme al maestro, poi dopo aver studiato, il pomeriggio c’era il secondo allenamento) le regole presenti nel pugilato, la famiglia che si creava in palestra, il rispetto per l’avversario, la durezza degli allenamenti, hanno fatto sì da formarmi nella vita e a rendere la persona che sono oggi. In più grazie ai risultati conseguiti sono entrato nella famiglia della Polizia Penitenziaria, trasformando il mio sport, la mia passione, nel mio lavoro.