Tensione e proteste all’ospedale di Sant’Agata de’ Goti

Tensione e proteste all’ospedale di Sant’Agata de’ Goti

1 Aprile 2019 0 Di M.M.

A fianco dei rappresentanti del comitato civico “Curiamo la vita” e dei cittadini che si sono incatenati sono scesi in campo anche i sindaci del circondario ed il vescovo Battaglia.

“Siamo pronte a qualsiasi cosa per veder garantito il nostro diritto alla salute”. In lacrime, è così che Mena Di Stasi, leader del comitato civico “Curiamo la vita” ha sintetizzato la determinazione di un’intera comunità impegnata per la salvaguardia dell’ospedale “Sant’Alfonso Maria de Liguori” di Sant’Agata dei Goti. Lo ha affermato nel corso della manifestazione indetta questo pomeriggio davanti alla struttura, continuando con un impegno di protesta che ha preso il via, in maniera stabile, tre giorni addietro. In particolare, la contestazione si è svolta nel parcheggio dell’ospedale dove da 72 ore sono in presidio, incatenate, le attiviste del comitato; due di esse sono in sciopero della fame e la lotta verrà in ogni caso portata avanti anche se qualche malore si è registrato nelle ultime ore. Alla manifestazione, presente il vescovo Battaglia, che ha confortato i cittadini, parlando con i manifestanti e appoggiando la nuova protesta esplosa dopo l’avvio dello smantellamento anche del reparto di Ortopedia del nosocomio della Valle Caudina. Presenti molti sindaci del comprensorio, tra gli altri: Sandro Crisci di Durazzano, Carmine Valentino di Sant’Agata de’ Goti, Rosario Insogna di Melizzano, Michele Napoletano di Airola, Domenico Parisi di Limatola e Pasquale Carofano di Telese Terme. Con loro tantissimi cittadini. Al presidio è stata predisposta anche una scatola con l’invito ai presenti di depositarvi la tessera elettorale. È, evidentemente, un chiaro invito a non votare proprio per protestare contro le scelte “scellerate” della politica in materia di Sanità; è il segno, incontrovertibile, della volontà di un’intera comunità di battersi per la salvaguardia della struttura ospedaliera. E se questo non bastasse, i manifestanti hanno chiesto ai sindaci di consegnare la fascia tricolore.