Specializzandi in corsia

Specializzandi in corsia

3 Ottobre 2019 0 Di Al. Ma.

Urge colmare i vuoti d’organico degli operatori sanitari medici per evitare il tracollo della sanità. Da tempo la richiesta i tal senso del consigliere regionale Flora Beneduce.

La carenza grave di medici nelle strutture sanitarie rischia di compromettere seriamente l’intera organizzazione sanitaria in tutte le regioni italiane, segnatamente in quelle in affiancamento, com’è il caso della Campania, alle quali per  lungo tempo è stato imposto il blocco delle assunzioni. Per la Campania il blocco del turnover  si è tradotto in un  meno 13mila unità lavorative, fra personale medico, infermieristico, tecnico ed amministrativo.

Nasce da queste premesse l’ennesimo allarme lanciato da Flora Beneduce, consigliere regionale e componente della Commissione Sanità della Campania: “Occorre far presto per garantire la presenza anche in Campania di medici all’ultimo anno di specializzazione in corsia. La proposta della Conferenza delle Regioni della scorsa settimana di consentire lo svolgimento presso l’Università della parte teorica e presso l’azienda di appartenenza della parte pratica e tirocinio per i futuri specialisti non va sottovalutata, anche se occorre fare presto. Urge l’impiego di giovani camici bianchi nei pronto soccorso, in ospedale e sul territorio”.

“Già ad aprile scorso, quando il Decreto Calabria neanche esisteva, in Consiglio regionale, insieme al collega Ermanno Russo e al capogruppo di Forza Italia Armando Cesaro, abbiamo depositato, discusso e ottenuto l’approvazione all’unanimità di una mozione sugli Ospedali d’insegnamento – completa Flora Beneduce – un meccanismo che permetterebbe l’ingresso dei giovani medici negli ospedali attraverso la stipula di contratti di formazione-lavoro finalizzati all’acquisizione delle specializzazione”.

“Con la carenza accertata di medici, dovuta a prepensionamenti e alle tante adesioni a Quota 100, la nostra mozione oggi risulta ancora più attuale. Una determinazione del Governo in tal senso non è, di fatto, più rinviabile”.