
Sovraindebitamento, come uscire dalla spirale
2 Giugno 2025Divorziata con due figli a carico, Chiara ha vinto la sua battaglia contro le banche: le chiedevano 206.000 euro, potrà riprendere la sua vita pagandone 20.000. L’avvocato Valentina Centonze: «Sentenza che riaccende la speranza per tante famiglie che vivono nella disperazione».
Divorziata, con due figli da mantenere, Chiara (nome di fantasia a tutela della sua privacy) ha vinto la sua battaglia contro le banche che dopo averle portato via la casa le imputavano un debito di 206.000 euro. Il Tribunale di Nola (con sentenza 55/2025) ha accolto la linea proposta dall’avvocato Valentina Centonze che la difende con l’ausilio del Gestore della Crisi nominato Avv. Giovanni De Vivo, accordando uno stralcio del debito del 90%. Chiara potrà quindi riprendere in mano la sua vita pagando solo 20.000 euro dei 206.000 richiesti dalla banca. «Il Tribunale ha ripristinato l’equilibrio tra i poteri enormi dell’istituto di credito e la vulnerabilità di un consumatore che, nel caso di specie, è una donna sola e con figli a carico che si è trovata nei guai per colpa dell’ex marito», dicono i legali. Il debito di Chiara, impiegata, è infatti legato all’acquisto di una casa a lui intestata. Dopo essere stata espropriata della casa, sommersa dai debiti, Chiara si era trovata costretta a chiedere anche un ulteriore prestito, facendo ricorso alla cessione del quinto dello stipendio. «Una spirale dalla quale non avrebbe mai potuto uscire – prosegue l’avvocato Centonze – che, come ha affermato la sentenza, vede anche la spregiudicatezza degli Istituti di credito che non hanno agito correttamente». La difesa di Chiara ha chiesto e ottenuto l’applicazione della funzione sociale della normativa sul sovraindebitamento. «Abbiamo dimostrato al Tribunale la natura incolpevole dell’indebitamento e l’assenza di atti in frode ai creditori, mettendo in luce come questo consumatore dovesse beneficiare dell’esdebitazione, ripagando solo quella parte dei debiti che poteva effettivamente sostenere con il proprio reddito, desunte le spese di sopravvivenza – conclude l’avvocato Valentina Centonze». Un altro provvedimento di importanza sociale che sia da monito per le tante famiglie che si trovano schiacciate da debiti. La pronuncia del Tribunale di Nola (Giudice Delegato dott.ssa Rosa Paduano) ha infatti ritenuto la proposta di rientro economico dal debito “un accettabile punto di equilibrio fra il diritto dei creditori a trovare soddisfazione e la necessità, insita nella ratio della procedura, di garantire al consumatore e al suo nucleo familiare un dignitoso tenore di vita e la possibilità di una ripartenza”. «Questo provvedimento, tra gli altri – aggiunge il Gestore della Crisi avvocato Giovanni De Vivo – deve dare speranza a quanti vivono nella disperazione per i debiti assunti e che con grandi sacrifici cercano di condurre una vita dignitosa».