Sorrento, concerto “Messa di Gloria” di Giuseppe Martucci alla Basilica di Sant’Antonino

Sorrento, concerto “Messa di Gloria” di Giuseppe Martucci alla Basilica di Sant’Antonino

30 Dicembre 2023 Off Di La Redazione

Il 30 dicembre con inizio alle ore 19.00 all’interno della Basilica di Sant’Antonino si terrà il concerto “Messa di Gloria” di Giuseppe Martucci per soli, coro e orchestra, si tratta di una prima esecuzione storica assoluta. L’evento rientra nella programmazione della rassegna “M’illumino d’inverno” promossa e sostenuta dal Comune di Sorrento. Il concerto è organizzato dalla Società dei Concerti di Sorrento, direzione artistica di Paolo Scibilia, direzione editoriale Franco Vigorito, curatori della prima edizione assoluta e critica dell’Opera Gabriele Mendolicchio e Paolo Scibilia; Edizione (prima assoluta) “Vigor Music” – 2023. L’eccezionalità storica e culturale dell’evento vede protagonisti dell’esecuzione musicisti di caratura internazionale: l’Orchestra Sinfonica Kazaka di Pavlodar e il Coro “Giuseppe Verdi” di Roma, i solisti: Marco Santarelli (tenore I), David Sotgiu (tenore II), Massimo Simeoli (baritono) Andrea D’Amelio (basso), Maestra del Coro Anna Elena Masini e Direttore artistico del Coro Marco Tartaglia. Si ringraziano: il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il Presidente della Giunta Regionale della Campania Vincenzo De Luca, il Direttore del Museo Campano di Capua Gianni Solino, il Sindaco di Sorrento Massimo Coppola, il Sindaco del Comune di Capua Adolfo Villani e il Rettore della Basilica di sant’Antonino – Rev. Don Luigi Di Prisco. Giuseppe Martucci (Capua 1856 – Napoli 1909) è stato musicista italiano, compositore, pianista e direttore d’orchestra tra le figure più insigni della scuola musicale napoletana. italiana ed europea della seconda metà dell’Ottocento. Come compositore fu il maggior esponente della musica strumentale italiana del suo tempo, non raggiunse larga popolarità a causa della sua adesione alle forme della grande strumentalità tedesca, con punti di riferimento principali in Brahms, Schumann e Wagner, ma ciò non gli impedì di sviluppare tematiche personali, più vicine alla cultura popolare italiana. In merito a tale dualismo (sinfonismo nordico e cantabilità latina), appare davvero paradigmatico il famoso “Notturno in sol bemolle op. 70”. La sua musica ha trovato uno strenuo sostenitore nel celebre direttore d’orchestra Arturo Toscanini, che spesso eseguì nei suoi programmi concertistici i suoi lavori sinfonici. Tra la vastissima produzione di Giuseppe Martucci, risultava del tutto introvabile la sua “Messa a Grande Orchestra e Coro Virile”. Si tratta di una composizione giovanile che il nostro compose appena quattordicenne, durante gli anni di studio presso l’allora Real Collegio di Musica in Napoli (oggi Conservatorio Statale di Musica “S. Pietro a Majella” di Napoli) e fu composta nell’arco di tempo che va da novembre 1870 a marzo 1871, con il docente del corso di composizione, M. stro Paolo Serrao. La Messa con orchestra e coro virile, si compone di 7 numeri: Kyrie (11 nov. 1870) coro e orchestra/ Gloria (3 dic. 1870) coro e orchestra / Laudamus te (7 gen. 1871) T solo, orchestra e Arpa / Domine Deus (3 feb. 1871) Terzetto 2T, B, orchestra / Qui tollis (26 feb. 1871) B, coro e orchestra / Quoniam (7 mar. 1871) Duetto T, B e orchestra / Cun sancto spiritu (14 mar. 1871) coro e orchestra. L’importanza di quest’opera risiede nel fatto che essa risulta essere l’unica composizione di genere sacro – sinfonico scritta da Giuseppe Martucci e mai eseguita, né privatamente che pubblicamente, tanto durante il periodo di vita dello stesso autore che successivamente. Il lavoro proposto si basa sull’unico manoscritto esistente al mondo, custodito presso il Museo Provinciale Campano di Capua. L’opera inedita è stata presa in esame, trascritta in notazione moderna e pubblicata, in prima edizione assoluta e critica, su iniziativa della Società dei Concerti di Sorrento e della Casa Editrice “Vigor Music”, a cura dei M.tri Gabriele Mendolicchio e Paolo Scibilia, su autorizzazione e collaborazione del Museo Provinciale Campano di Capua.