Smi Napoli, troppi carichi burocratici scaricati sui medici di medicina generale

Smi Napoli, troppi carichi burocratici scaricati sui medici di medicina generale

6 Settembre 2023 Off Di La Redazione

In una nota Ernesto Esposito segretario Smi Napoli segnala il forte incremento dei carichi burocratici scaricati sui medici di medicina generale da parte degli specialisti del territorio e degli ospedali cittadini.

Stiamo assistendo,aggiunge il sindacalista Smi, dopo la pausa estiva a lunghissime code presso gli studi dei medici di medicina generale da parte di assistiti dimessi dagli ospedali o dai pronto soccorso senza il certificato telematico inps come previsto dalla normativa vigente,manca difatto il filtro amministrativo ospedaliero.

Inoltre la mancata elaborazione delle ricette dematerializzate da parte degli ospedali e specialisti territoriali determina un sovraccarico di affollamento in tutti gli studi con attese di molte ore per i pazienti.

Ci appelliamo alle direzioni generali degli ospedali piu’ grandi di Napoli affinche’ mettano in condizione il personale medico di queste strutture di poter elaborare gli atti amministrativi di loro competenza  previsti dalla legge liberando  i medici di famiglia ed attuando il filtro amministrativo di loro competenza.

Segnaliamo inoltre un aumento considerevole di accessi in ambulatorio  per sindromi similinfluenzali e covid  negli ultimi giorni che sono trattati  e risolti dai medici di famiglia senza ricorrere agli ospedali ,  quindi e’  necessario liberarci  dalla burocrazia al fine di avere  piu’ tempo disponibile per la gestione delle cronicita’ e per la prevenzione .A tal proposito proponiamo la abolizione a livello Nazionale di molti piani terapeutici la cui elaborazione determina molte indagini ed accessi in studio per ogni singolo paziente rallentando tutte le altre attivita'”

Infine ricordiamo che il medico di medicina generale non ha ferie,malattia, tredicesima,lavora circa 10/12 ore al giorno e  come libero professionista a partita iva restituisce circa  il 50% dello stipendio annuale allo Stato con le tasse,un sistema  non piu’ al passo con i tempi da rivedere per incentivare i giovani colleghi alla medicina generale.