Sindrome intestino irritabile, vecchio farmaco antidepressivo possibile opzione di cura

Sindrome intestino irritabile, vecchio farmaco antidepressivo possibile opzione di cura

27 Novembre 2023 Off Di La Redazione

Una nuova ricerca ha rivelato che la amitriptilina un medicinale economico e ampiamente disponibile sul mercato, in passato usato per il trattamento della depressioe può migliorare i sintomi della sindrome dell’intestino irritabile (SII). Durante la riunione della United European Gastroenterology tenutasi pochi giorni fa a Copenhagen, sono stati presentati nuovi dati di uno studio che hanno dimostrato che i pazienti in trattamento con amitriptilina erano quasi il doppio delle volte più propensi a segnalare un miglioramento generale dei sintomi rispetto a quelli che assumevano un placebo.

La SII è una patologia che affligge tra il 5% e il 10% della popolazione globale, provocando dolori addominali e alterazioni delle evacuazioni intestinali, i cui sintomi variano in gravità nel tempo. Sebbene esistano trattamenti per alleviare i sintomi, al momento non esiste una cura definitiva. Nel corso dello studio pubblicato sulla rivista The Lancet, i ricercatori hanno evidenziato come i pazienti con SII possano sperimentare un deterioramento della qualità della vita paragonabile a individui affetti da altre condizioni gastrointestinali croniche, come la malattia di Crohn. I 436 pazienti coinvolti nello studio, che presentavano sintomi da moderati a gravi e una durata media della SII di 10 anni, hanno ricevuto amitriptilina o un placebo. Sei mesi dopo, coloro che assumevano amitriptilina segnalavano un marcato miglioramento nei loro sintomi rispetto a quelli al placebo.

Vale la pena notare che l’amitriptilina, in origine, veniva utilizzata in dosi elevate per il trattamento della depressione. Tuttavia, oggi viene raramente impiegata per questa indicazione, dato che sono disponibili terapie più efficaci. Nonostante ciò, la ricerca attuale ha dimostrato che l’assunzione di amitriptilina non ha influenzato eventi di ansia o depressione nei pazienti, suggerendo che gli effetti benefici del farmaco avvengano direttamente a livello intestinale. La Dott.ssa Hazel Everitt dell’Università di Southampton, co-leader dello studio, ha dichiarato: “Nonostante i medici prescrivano già l’amitriptilina per il dolore cronico a livello dei nervi e della schiena, raramente la prescrivono per la SII a causa delle incertezze legate alle prove scientifiche. La nostra nuova ricerca fornisce solide prove dei benefici”.