Simone Iaccarino, fare sport è fondamentale per la salute dei bambini

Simone Iaccarino, fare sport è fondamentale per la salute dei bambini

9 Agosto 2021 0 Di Anna Mozzi e Pasquale Maria Sansone

Questa estate ha segnato inequivocabilmente il trionfo assoluto dello Sport italiano. Le Farfalle azzurre, ciliegina sulla torta, hanno conquistato la medaglia di bronzo e sono quindi 40 i podi complessivi dell’Italia ai Giochi Olimpici di Tokio.

In una realtà molto grigia, in cui il Covid, con la diffusione della variante delta e di altre varianti non smette di darci preoccupazioni, una sana boccata di ossigeno ci viene sicuramente dallo Sport, simbolo di vitalità, gioventù e libertà.

Di Sport, Salute e Covid parliamo con un giovane pallanuotista: Simone Iaccarino. Ha iniziato a frequentare l’ambiente clorato nella piscina della Rari Nantes Napoli nel quartiere di Poggioreale a 2 anni.

Nel 2007 la decisione di passare alla Pallanuoto, al Circolo Canottieri Napoli nella piscina di Ponticelli. In forza alla Canottieri dal 2007 fino al 2015. 8 anni ricchi di soddisfazioni dove sono arrivati lo scudetto under 15 nel 2010 e due scudetti under 20 nel 2014 e nel 2015. 

Il 2015 segna il passaggio al San Mauro Nuoto, squadra nella quale oggi riveste il ruolo di capitano, giocando 6 campionati di serie B.

Nel 2014 ha coniugato l’attività di giocatore con quella di allenatore, dal 2014 al 2019 ha allenato le categorie under 12 e 14 della Canottieri Napoli, poi nel 2019 il passaggio anche come tecnico delle formazioni giovanili del San Mauro Nuoto.

Come hai vissuto e vivi come hai affrontato e affronti la paura della pandemia del contagio ed il notevole disagio per le indispensabili severe misure restrittive?

All’inizio la paura e stata tanta, non sapevamo cosa ci aspettava, eravamo chiusi in casa e sentivamo solo numerose notizie sui numeri dei contagi e delle persone morte, e sembrava non ci fosse ma una luce in fondo al tunnel. La prima ondata l’ho vissuta chiuso in casa come la maggior parte degli italiani, ed è stata una tortura, dopo tanti anni di attività, non poter frequentare amici di spogliatoio che sono parte immancabile della mia vita. Dopo l’estate 2020 sembrava si stesse tornando alla normalità, ma così non è stato.

Oggi invece la vivo in maniera diversa, si inizia a vedere la luce in fondo al tunnel, sperando che la campagna di vaccinazione porti i risultati sperati, e soprattutto le regole che all’inizio sembravano assurde, come la mascherina il distanziamento, sono diventate la normalità. 

Non nascondo però che all’inizio adeguarsi a queste restrizioni è stato veramente difficile soprattutto per uno sport come la Pallanuoto nel quale il contatto fisico viene prima di tutto. Ma ce l’abbiamo fatta.

Quanti danni hanno causato allo sport in generale e alla pallanuoto in particolare le chiusure indiscriminate e la confusa se non cattiva gestione politica?

I danni causati allo Sport sono stati notevoli, basta pensare che tutto lo sport nazionale ad eccezione della serie A e della serie B di Calcio, è stato fermato a marzo 2020 annullando campionati di ogni categoria indistintamente a livello seniores e giovanile. Danni che hanno colpito tutto il mondo dello Sport, specie quello di “categoria inferiore” dove non ci sono stipendi da favola ma semplici rimborsi spese. La Pallanuoto già prima del Covid viveva una situazione non facile, per tutta una serie di problematiche, ma il Covid ha dato un’altra bella mazzata, portando alla chiusura di impianti, e ad una gestione difficile dopo la riapertura. Basti pensare che la maggior parte delle Società Pallanuotistiche vive con gli introiti dei corsi di scuola nuoto, scuola nuoto che per parecchi mesi è stata sospesa e che quando è ricominciata ha avuto un forte calo dei numeri.  Sulle società hanno gravato, inoltre, i costi dei tamponi prima degli allenamenti e prima di ogni singola partita.

Per quanto riguarda la gestione politica non me la sento di giudicare, e stato una situazione nuova e particolare per tutti, è facile parlare da fuori quando non si ha la responsabilità di milioni di persone sulle spalle, e parlare soprattutto ora dopo un anno e mezzo di pandemia che è più facile trovare una soluzione. Però forse qualche scelta più ponderata avrebbe potuto portare qualche agevolazione in più per i gestori degli impianti sportivi.

Quanto valore tu attribuisci al binomio sport salute ovvero quanto è fondamentale lo sport per il conseguimento e il mantenimento del benessere psicofisico? 

Per me lo sport è salute! Dopo 22 anni che sono in piscina e quasi impensabile per me non poter fare Sport per stare bene. Per esperienza personale praticare Sport è indispensabile soprattutto per i ragazzini, non solo per un benessere fisico ma anche per un benessere psicologico. Per loro è stata una bella mazzata stare chiusi in casa tutto questo tempo, e tornare ad allenarsi, per i ragazzini come per noi adulti, è stata sicuramente una grande emozione, quel paio d’ ore di allenamento al giorno in piscina ci fanno staccare la spina con il mondo esterno e ci danno una parvenza di normalità.

Che cosa ti hanno dato in termini di crescita personale sociale e professionale lo sport in generale e la Pallanuoto in particolare? 

Lo sport mi ha formato, sono nell’ambiente della pallanuoto da quando ho l età di 11 anni. Le numerose esperienze avute nel mondo dello sport, mi hanno sicuramente aiutato nella mia vita provata, e nella mia vita lavorativa. Tutte le situazioni che si sono create da   quando pratico questo sport, ogni allenamento, ogni partita, ogni giorno vissuto all’interno dello spogliatoio, mi hanno segnato profondamente, aiutandomi ad affrontare qualsiasi esperienza di vita personale sociale o lavorativa che sia.