Si avvicina alla fase operativa anche il Registro Tumori dell’Asl Na1.

Si avvicina alla fase operativa anche il Registro Tumori dell’Asl Na1.

18 Ottobre 2018 0 Di Bruno Buonanno

La responsabile del Registro tumori dell’Asl partenopea, Rosanna Ortolani, traccia un bilancio dell’iter che sta per ottenere l’ok dall’Airtum.

Viaggiamo con sei anni di ritardo perché l’istituzione del registro tumori è stato fissato da una legge regionale di luglio 2012. Normativa che imponeva nelle varie aziende sanitarie della Campania e nell’Azienda ospedaliera Santobono-Pausilipon l’istituzione del registro tumori. Recuperiamo il tempo perduto grazie all’impegno di Rosanna Ortolani (in passato collaboratrice del professore Andrea Simonetti) oggi direttrice facente funzioni dell’unità operativa complessa di epidemiologia e del registro tumori.

Dottoressa Ortolani, quando sarà operativo anche nel capoluogo il registro tumori e chi interesserà?

“Noi studiamo l’andamento delle patologie oncologiche nei cittadini che risiedono nel Comune di Napoli. Parliamo di poco meno di un milione di persone che risiedono in città. L’Azienda sanitaria Napoli 1 Centro ha sottoscritto un accordo con l’amministrazione comunale che ci ha messo a disposizione, con i suoi continui aggiornamenti, l’anagrafica dei residenti”.

Recuperate anni di ritardo: la legge regionale è stata approvata sei anni fa, ma la mortalità oncologica rappresenta da sempre un problema serio.

“Alcune settimane fa il direttore generale dell’Asl Napoli 1, Mario Forlenza, ha firmato la richiesta di accreditamento all’Airtum. Abbiamo chiesto all’Associazione italiana registri tumori di valutare l’attività del nostro dipartimento e di riconoscere l’efficacia del lavoro dell’unità operativa che dirigo. I criteri per la codifica delle patologie oncologiche devono essere accreditati ed è necessario rispettare particolari criteri per ogni tipo di tumore. Esistono norme rigide alle quali sono tenuti ad attenersi i nostri codificatori”.

Quante persone lavorano nel suo staff?

“La legge regionale per il registro tumori dà indicazioni di un codificatore ogni 250 mila abitanti. Abbiamo quattro codificatori, uno statistico informatico e un dirigente. Il registro tumori si occuperà soprattutto dei casi di patologie oncologiche maligne valutando la loro incidenza e includendo i tumori della cute. Il nostro lavoro viene svolto utilizzando un sistema informatico che ci impone il rispetto di particolari criteri per ogni tumore distinguendo, tanto per fare un esempio, quelli cerebrali dai tumori alla mammella, i tumori ortopedici da quelli epatici”.

La sede è ancora in via Croce Rossa, alle spalle della Riviera?

“No. Da marzo di quest’anno il manager Forlenza ha messo a nostra disposizione dei locali nella sede del Frullone. arredandoli con tutta la strumentazione necessaria per far funzionare il registro tumori che mi auguro sia operativo entro quest’anno. Abbiamo due convenzioni, una con il Policlinico Federico secondo, l’altra con l’Airtum che dalla nostra richiesta di accreditamento impiega tra i due e i tre mesi per rilasciare il proprio nulla osta. Ci darà la possibilità, una volta diventati ufficialmente operativi, di utilizzare anche la “rete” Airtum attiva con le altre strutture sanitarie d’Italia. Un passaggio importante perché per l’oncologia in Campania si registra una migrazione di pazienti che oscilla tra il 6 e il 7 per cento”.

Finalmente avremo un registro dei tumori. Pare che anche nel Pascale stessero lavorando su questo fronte…

“Il nostro lavoro inizialmente si interesserà dei dati sui tumori per il triennio 2010-2012. Non so se altre strutture hanno lavorato sulle patologie oncologiche; oggi regole molto complesse per la codifica dei tumori: ogni registro lavora su flussi principali e flussi secondari e per ogni tipo di tumore bisogna rispettare particolare criteri. Utilizziamo i dati dell’anatomia patologica, ma sarà importante anche conoscere le cause di mortalità per ogni paziente oncologico deceduto: il registro “Rencam” ci permette di suddividere le cause di morte per patologie. Cardiologiche, diabetiche, tumorali. Fino ad oggi i nostri codificatori hanno esaminato circa trentamila casi di pazienti, non tutti oncologici, per il triennio 2010-2012. Una volta ottenuto l’accreditamento dall’Airtum lavoreremo per il biennio 2013-2014 e contiamo nell’anno prossimo di aver messo a punto i dati del registro tumori fino al 2017”.