Si alle visite ambulatoriali ma non al “Ruggi”

Si alle visite ambulatoriali ma non al “Ruggi”

13 Maggio 2020 0 Di La Redazione

La denuncia del Tribunale del malato di Salerno: “Riceviamo sempre più segnalazioni e reclami di pazienti che non riescono a sapere quando potranno ottenere le prestazioni”.

 

Riaprire gli ambulatori e farli ripartire in sicurezza nella fase 2 dell’emergenza sanitaria, per dare l’opportunità ai cittadini di poter effettuare le prestazioni come disposto dalla Regione Campania, a partire dal 4 maggio.

Il Tribunale per il malato di Salerno lancia l’ennesimo appello ai vertici dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Ruggi d’Aragona” di Salerno, informando anche il governatore della Regione Campania, Vincendo De Luca.

“Riceviamo sempre più numerose segnalazioni e reclami di pazienti che non riescono a sapere quando potranno effettuare delle prestazioni essenziali presso il reparto di oculistica del ‘Ruggi’ – si legge in una nota a firma delle coordinatrici territoriale e Pit salute, Margaret Cittadino e Maria Grazioso, e del segretario Pasquale Trotta – I cittadini lamentano soprattutto la mancanza di certezza per effettuare le terapie intravitreali, che non possono eseguite in altre regioni per evidenti motivi né in cliniche accreditate né nel privato e la cui carenza e ritardo rischia di procurare danni permanenti e cecità. La dirigenza aziendale non ha risposto alle nostre richieste precedenti, non ha risposto ai pazienti e non ha risposto nemmeno ai medici”.

“Da una nostra piccola inchiesta risulta che ancora la Unità operativa complessa di Otorino coabita con l’oculistica e che altri spazi dell’oculistica siano utilizzati anche dall’oculistica pediatrica e dall’oculistica universitaria. La dirigenza aziendale deve semplicemente decidere se vuole distruggere un modello operativo che effettuava circa 2600 interventi all’anno e che trattava circa 700 pazienti per i trattamenti intravitreali – aggiungono.

E sottopongono all’attenzione dei vertici aziendali e della struttura proposte per risolvere definitivamente la problematica.

“Noi abbiamo già fatto alcune richieste e proposte: riportare subito il reparto di otorino al terzo piano e la neurochirurgia nel suo  precedente reparto, trovare una corretta ubicazione per gli ambulatori dell’ oculistica Universitaria; spostare gli spogliatoi degli infermieri dell’aria materna infantile al settimo piano, ricavando spogliatoi dignitosi e sicuri senza eliminare un reparto fondamentale quale è la Neurochirurgia; spostare alcune attività chirurgiche oculistiche fuori dal blocco operatorio centrale, creando uno spazio operatorio all’interno del reparto di oculistica, in modo da ridurre i tempi inutili del lungo percorso dal reparto di oculistica, posto al piano rialzato al terzo piano di un’altra ala, con vari ascensori e altri ostacoli logistici; dotare il reparto di oculistica dei mezzi di protezione e sanificazione necessari alla tutela dei pazienti, che renda possibile un triage efficace ed agile per gli   accessi al Pronto soccorso Oculistico ed agli ambulatori.

“Chiediamo ai vertici aziendali e della struttura di attivarsi per le proprie competenze per rendere effettivo il diritto alla salute e alla vista per migliaia di cittadini dei nostro territorio, in mancanza di provvedimenti atti a risolvere le problematiche su descritte gli scriventi adiranno ad altre iniziative”.