Se la Terra muore

Se la Terra muore

30 Agosto 2019 0 Di Antonio Magliulo

La natura “si ribella”. Enormi e devastanti incendi in America latina, Siberia ed Africa. Impressionanti alluvioni nel Sichuan in Cina ed in ampi territori dell’India.

“Appena il primo (angelo) suonò la tromba, grandine e fuoco mescolati a sangue scrosciarono sulla terra. Un terzo della terra fu arso, un terzo degli alberi andò bruciato e ogni erba verde si seccò.
Il secondo angelo suonò la tromba: come una gran montagna di fuoco fu scagliata nel mare. Un terzo del mare divenne sangue, un terzo delle creature che vivono nel mare morì e un terzo delle navi andò distrutto. Il terzo angelo suonò la tromba e cadde dal cielo una grande stella, ardente come una torcia, e colpì un terzo dei fiumi e le sorgenti delle acque. La stella si chiama Assenzio; un terzo delle acque si mutò in assenzio e molti uomini morirono per quelle acque, perché erano divenute amare”
(Apocalisse 8: 7-11).

Non è necessario appartenere alla categoria dei catastrofisti o dei complottisti a tutti i costi per considerare che sotto i nostri occhi si va snodando uno scenario apocalittico. Né ci preoccupa l’essere assimilati ai tanti profeti “religiosi” di sventura se, guardando alla Rivelazione di Gesù Cristo – data all’apostolo Giovanni nell’isola di Patmos – si riscontrano “singolari analogie” fra alcune predizioni contenute nel libro e gli eventi di questi giorni. Oltretutto, al di là del discorso legato alla fede, esistono alcuni riferimenti che non possono lasciare indifferenti neanche coloro che hanno una visione “laica” della vita e delle sue vicende.

Certo per il credente il testo dell’ultimo libro del Nuovo Testamento apre a diverse chiavi di lettura. A cominciare, chiaramente, da quella a carattere spirituale che ne rappresenta l’elemento fondante e l’ossatura. Questo, chiaramente, non esclude altre interpretazioni che fondono, in modo meraviglioso, scienza e fede per cui diventano, per chi ha occhi per vedere, l’una completamento dell’altra. Fuoco ed acqua rappresentano, tra l’altro, elementi legati alla purificazione. Insieme ad aria e terra sono stati posti alla base di ogni speculazione religiosa, filosofica e scientifica insieme.

Gli ultimi fatti di cronaca, legati ai grandi disastri ambientali (tutti direttamente o indirettamente causati dall’uomo) hanno a protagonisti proprio fuoco ed acqua. Nelle lacrime delle popolazioni coinvolte nelle tragedie degli incendi boschivi e delle alluvioni, il grido disperato e la consapevolezza profonda di chi sa che questa partita, giocata sul filo dell’egoismo e della cupidigia, può essere senza ritorno. Ha fatto la sua comparsa sul pianeta, infatti, una creatura arrogante che non rispetta le regole del gioco, dettate con saggezza da Madre Natura. Non solo. Una creatura che ha una strana propensione all’autodistruzione ed al culto del sé. Poche migliaia di uomini detengono le ricchezze del mondo a scapito di miliardi di persone. Ricchezze tali da non poter essere godute neppure se fosse possibile vivere per molte esistenze. Qual è il senso? Fino a quando?

“ Il quarto (angelo) versò la sua coppa sul sole e gli fu concesso di bruciare gli uomini con il fuoco.  E gli uomini bruciarono per il terribile calore e bestemmiarono il nome di Dio che ha in suo potere tali flagelli, invece di ravvedersi per rendergli omaggio.(Apocalisse 16: 8-9)