San Pio, si torna alla normalità ma attenti al Covid

San Pio, si torna alla normalità ma attenti al Covid

5 Maggio 2020 0 Di M.M.

Mario Ferrante: “A giorni ci saranno consegnati i test rapidi Pcr a disposizione del pronto soccorso perché, all’arrivo di ogni paziente, sia possibile prima verificare un’eventuale positività”.

 

“La fase2 rappresenta una ripresa delle attività ordinaria che erano state ridimensionate. I percorsi continueranno ad essere separati con il padiglione Santa Teresa destinato ai pazienti Covid con 56 posti attivati; il padiglione San Pio sarà destinato all’area chirurgica. Contestualmente abbiamo previsto una rimodulazione degli ambulatori collegati con il Cup, in modo che anche l’attività ambulatoriale di secondo livello venga riattivata”. Ad annunciarlo, Mario Ferrante, direttore generale dell’azienda ospedaliera sannita. La struttura si sta preparando velocemente per affrontare la fase 2. In questa ottica, si procederà anche alla riattivazione degli ambulatori e dell’area chirurgica insieme con l’avvio nei prossimi giorni dei test rapidi per i pazienti che arriveranno al pronto soccorso. Il direttore ha peraltro confermato che è in atto “una diminuzione del numero di pazienti Covid ricoverati in ospedale”.

Da segnalare che è aumentato il numero dei tamponi processati quotidianamente nei laboratori del nosocomio cittadino: “Siamo passati da 40 a quasi 110-120 tamponi al giorno” la puntualizzazione di Ferrante. “A giorni – ha quindi annunciato – ci saranno consegnati i test rapidi Pcr a disposizione del pronto soccorso perché, all’arrivo di ogni paziente, sia possibile prima verificare un’eventuale positività non diagnosticata, quindi se si tratta di un paziente asintomatico, in modo tale da decidere se far seguire al paziente il percorso ordinario oppure in caso di positività passerà subito al percorso Covid. Si tratta – ha spiegato – di un macchinario di ultima generazione che consente attraverso un prelievo di avere la risposta entro venti minuti in modo tale da poter subito indirizzare i pazienti nei percorsi separati”.