Salvatore Castrianni: “Dietro ogni successo c’è del sudore che gli altri non vedono”

Salvatore Castrianni: “Dietro ogni successo c’è del sudore che gli altri non vedono”

10 Dicembre 2021 0 Di Pasquale Maria Sansone

Covid, nel 2019-21 buco da 9 miliardi nel calcio europeo. La proiezione dei mancati introiti nel periodo 2019-21 è di 7,2 miliardi di euro per il calcio professionistico di alto livello e 1,5 miliardi di euro per quello delle categorie inferiori. Ogni livello e ogni settore del calcio professionistico è stato colpito duramente. I club che dipendono fortemente dalla presenza dei tifosi sono stati particolarmente colpiti dalla pandemia. Inoltre, il rapporto esplora in dettaglio anche l’impatto della pandemia sui trasferimenti e mostra che la spesa dei club europei nell’estate del 2020 è diminuita del 39% rispetto al record dell’estate 2019 e del 30% rispetto alla media delle tre estati precedenti.

 

Per la ripresa, nonostante la pandemia che ha ridotto di 210 milioni i tifosi negli stadi, il dato incoraggiante è quello sull’interesse generale per il calcio europeo che rimane più alto che mai. La relazione si sofferma anche sui record di telespettatori, sui record di nuovi investitori e sugli investimenti nei club, analizzando anche l’incremento del traffico web in relazione alle varie squadre. Non tutto è perduto, anzi, ma la ferita nel mondo del calcio è aperta.

Parliamo di Calcio, Covid e salute con un promettente calciatore :Toti Castrianni.

Come ha vissuto e vive la paura della pandemia, del contagio ed il notevole disagio legato alle indispensabili severe misure restrittive?

Inizialmente temevo parecchio il contagio probabilmente a causa del lockdown e la grande risonanza mediatica che ha contribuito a portare paura a causa spesso anche della cattiva informazione. È stato complicato convivere con le varie misure restrittive soprattutto all’inizio poiché essendo un ragazzo molto giovane, ero abituato ad uscire spesso nei momenti liberi dagli allenamenti  e stare a contatto con parecchie persone ed amici, contatto che da un momento all’altro è inevitabilmente venuto meno non potendo più stare insieme nemmeno per un semplice caffè a causa delle numerose regole da rispettare. Da un altro lato però questo periodo mi è servito per lavorare su me stesso e focalizzarmi di più su delle scelte personali a cui magari in una vita con giornate troppo frenetiche affronta con un’involontaria leggerezza.

Quanti danni hanno causato allo Sport in generale ed al Calcio in particolare le chiusure indiscriminate e la confusa gestione politica?

Lo sport in generale ne ha risentito parecchio a qualsiasi livello e in qualsiasi disciplina poiché spesso non era così facile continuare con le misure precauzionali che venivano imposte. Per quanto riguarda il calcio, la mancanza di tifosi ha causato parecchi problemi soprattutto nei campionati maggiori ma non solo perché spesso anche nei campionati minori nonostante le affluenze siano minori gli incassi del pubblico danno una mano alle finanze delle società. Inoltre anche rispettare le misure come quella dei tamponi periodici senza nessun aiuto da parte delle federazioni ha messo in ginocchio le società dilettantistiche con una minore forza economica al punto di dover anche rinunciare al proseguimento dei campionati nei casi più drastici.

Quanto valore attribuisce al binomio Sport-Salute ovvero quanto è fondamentale l’attività sportiva per il conseguimento ed il mantenimento del benessere psicofisico?

Il binomio sport e salute è un fattore imprescindibile nella vita di qualsiasi individuo. Oltre ad essere uno sportivo agonista sono anche uno studente universitario di scienze motorie per questo capisco ancora di più quando questo aspetto sia fondamentale a qualsiasi età perché ti forma nei primi periodi da bambino e aiuta il mantenimento del benessere fisico con la costanza nella pratica anche da grandi. Oltre all’aspetto fisico però anche in quello di crescita personale e mentale è importantissimo, infatti lo sport è un mezzo per sviluppare relazioni interpersonali e aiuta a curare e gestire alcuni aspetti della personalità che non rendono facile approcciarsi con le altre persone e creare legami.

Cosa le ha dato il Calcio in termini di crescita personale sociale e professionale?

Al calcio sto dedicando la maggior parte della mia vita ed è una cosa di cui non potrei mai fare meno e per cui non mi pentirò mai. Ho avuto parecchie soddisfazioni dal punto di vista professionale che mi hanno fatto gioire ed essere orgoglioso di tutti gli sforzi e sacrifici fatti, ma questa è solo la punta dell’iceberg perché dietro a tutto ciò ci sono una miriade di altre cose che gli altri non vedono. Il calcio mi ha aiutato a crescere e soprattutto a superare momenti difficili e delusioni, quelli in cui gioire non era facile trovando un rifugio ed uno sfogo fondamentale per affrontare qualsiasi problema. È stata anche un’arma a doppio taglio perché a volte i momenti difficili arrivavano proprio dal calcio, come i diversi infortuni che purtroppo ho dovuto affrontare fino ad ora all’interno del mio percorso calcistico e che rendevano difficili le giornate anche fuori dal campo ma nonostante la causa fosse il calcio, il calcio e la voglia di tornare in campo erano anche le uniche ragioni che mi davano la forza di affrontarli con più determinazione e speranza. Inoltre anche le numerose delusioni sono state importanti perché ti aiutano ad andare avanti e lavorare ancora più duramente per arrivare ai propri obbiettivi e prendersi le proprie rivincite, anche per questo Il calcio ha formato molto il mio carattere. Grazie a questo sport ho conosciuto e sviluppato amicizie che tuttora mi porto dentro con tantissime persone provenienti da qualsiasi parte dell’Italia e non solo, anche da diverse altre nazioni e per questo ho avuto la possibilità di confrontarmi con realtà e culture diverse che mi hanno arricchito dal punto di vista umano e per la mia crescita personale.