
Salute mentale, urge prevenire: il fenomeno dell’Hikikomori nelle società digitalizzate
1 Ottobre 2025 Off Di La RedazioneRicerca e nuove cure 14° Congresso Nazionale della Società Italiana di Psichiatria Sociale.
Sempre più spesso la follia bussa alla tua porta. Ed è allarme fra i ricercatori e gli specialisti dlla materia.Oltre un miliardo di persone al mondo convive con un problema di salute mentale, la seconda causa principale di disabilità di lungo termine, con ingenti costi in termini di cure, perdita di produttività e sostegno sociale.
Il fenomeno riguarda da vicino anche l’Italia: secondo il report OCSE Promoting good mental health in children and young adults. Best practices in public health, oltre 700.000 giovani italiani convivono con problemi di salute mentale, con ansia e depressione tra i più diffusi.
Uno studio internazionale pubblicato su European Psychiatry1 evidenzia che il 74% dei problemi di salute mentale insorge entro i 24 anni, rendendo fondamentale la prevenzione e l’intervento precoce tra adolescenti e giovani adulti. Ansia, depressione e altre forme di disagio emergente colpiscono questa fascia d’età con crescente frequenza, a causa di fattori biologici, esperienze traumatiche, esposizione a nuove sostanze e stigma sociale. I giovani rappresentano quindi una popolazione particolarmente vulnerabile, che richiede interventi mirati e strategie preventive dedicate, soprattutto nei periodi critici dello sviluppo, quando la malattia può stabilizzarsi con conseguenze a lungo termine. Ma il problema non si limita ai giovani, in quanto a soffrire di problemi psichiatrici sono anche gli adulti e gli anziani. Si stima che l’aumento dell’aspettativa di vita abbia causato la comparsa di problemi psichici importanti, rappresentati prevalentemente da disturbi cognitivi, depressione, e disturbi legati al sonno. Si tratta di condizioni che sono dovute a diversi fattori, tra cui la solitudine, la perdita del ruolo, l’insicurezza percepita, la paura della morte.
È in questo scenario che si svolge Reshaping social psychiatry: opportunità per la clinica, la ricerca e le terapie, il 14° Congresso Nazionale della Società Italiana di Psichiatria Sociale (SIPS), dal 30 settembre al 3 ottobre 2025 a Firenze. L’evento riunisce i massimi esperti di psichiatria a livello nazionale e internazionale, mettendo la salute mentale al centro del dibattito e offrendo un aggiornamento sulle più recenti evidenze cliniche, scientifiche e terapeutiche.
Dalla Spagna, Celso Arango, tra i principali esperti mondiali di psichiatria dell’età evolutiva, interviene su La salute mentale secondo un’ipotesi neuroevolutiva. Dalla Svizzera Claudio Bassetti, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia e Professore di Neurologia dell’Università di Berna, illustra i piani nazionali ed europei per la salute del cervello. Sul tema della psichiatria sociale, Michaela Amering dell’Università di Vienna illustrerà l’importanza del coinvolgimento dei pazienti nei processi di cura. Il tema delle relazioni sociali e affettive al tempo del digitale verrà affrontato da due dei principali esperti mondiali: il Prof. Vittorio Gallese, tra i più autorevoli neuroscienziati italiani, e il Prof. Takahiro A. Kato, che illustrerà il fenomeno dell’Hikikomori nelle società digitalizzate.
Il congresso promuove un approccio multidisciplinare che coinvolge esperti provenienti da diverse discipline mediche e dalle scienze sociali, con l’obiettivo di sviluppare strategie innovative per la prevenzione, la cura e la promozione della salute mentale.
“Appare necessario ripensare la pratica clinica psichiatrica secondo le nuove evidenze scientifiche e sociali. Quello che sta accadendo oggi può essere definito una “tempesta perfetta”, costituita da fattori stressanti acuti (ad es., la pandemia da COVID-19 o le guerre) e cronici (ad es., la crisi economica diffusa o i cambiamenti climatici), associati anche ad una riduzione dei fattori di protezione (come, ad esempio, il ruolo della famiglia o delle istituzioni scolastiche)” – afferma Andrea Fiorillo, presidente della Società Europea di Psichiatria (EPA) e presidente della Società Italiana di Psichiatria Sociale (SIPS). “Inoltre, sembra che la nuova società non sia in grado di adattarsi completamente alla diffusione delle nuove tecnologie con comportamenti disfunzionali sempre più frequenti legati all’utilizzo di Internet o dei social network. Tutto questo significa che, per essere in linea con i tempi moderni, la psichiatria dovrebbe modificare il proprio campo d’azione, decentrandolo e spostandolo in setting di cura alternativi come le scuole, le carceri o i luoghi di lavoro, e utilizzando strumenti innovativi come l’intelligenza artificiale o la realtà virtuale. Nuovi trattamenti farmacologici e psicoterapici, che arricchiscono notevolmente l’armamentario terapeutico, verranno illustrati e presentati dai principali esperti nazionali”.
Secondo i dati OCSE, nei Paesi UE circa 11,2 milioni di bambini e adolescenti fino a 19 anni convivono con problemi di salute mentale, pari al 13% della popolazione giovanile. Tra gli adolescenti tra i 15 e i 19 anni, circa l’8% soffre di ansia e il 4% di depressione. La prevalenza di queste problematiche è in aumento, con un peggioramento del disagio mentale tra il 2018 e il 2022, soprattutto tra le ragazze. Questi dati evidenziano una crisi significativa della salute mentale giovanile in Italia e in Europa.
La pandemia di COVID-19 ha determinato un aumento del 25% dei casi di ansia, depressione e solitudine, aggravando il carico personale, sociale e familiare. A questa emergenza si aggiunge una grave carenza di operatori della salute mentale, che ha contribuito a far crescere i segnali di disagio, in particolare tra adolescenti e anziani.
La salute mentale è oggi considerata una vera e propria emergenza globale: in Europa una persona su sei convive con un problema di salute mentale, ma una su tre non riceve cure adeguate. Ogni anno si registrano oltre 150.000 suicidi nella Regione europea dell’OMS, con il suicidio che rappresenta la principale causa di morte tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni. In Italia, nel 2022, i suicidi sono stati 3.934, il dato più alto dal 2015, a conferma di un fenomeno in costante crescita.
In un momento storico in cui i problemi di salute mentale sono in costante crescita, l’Italia si trova drammaticamente indietro rispetto agli altri Paesi europei e occidentali. A differenza di Gran Bretagna, Spagna e Danimarca – dove sono già attive campagne di sensibilizzazione su larga scala – in Italia non esiste alcuna iniziativa nazionale dedicata a questo tema.
La situazione appare ancor più grave se si considera che non risultano neppure programmi in fase di preparazione. Un ritardo che colloca l’Italia in una posizione di retroguardia non solo rispetto ai partner europei, ma anche nei confronti di realtà come Australia, Canada e Nuova Zelanda, che hanno fatto della sensibilizzazione sulla salute mentale una priorità di salute pubblica.
Per questo motivo, il Congresso SIPS ribadisce con forza l’urgenza di avviare campagne di sensibilizzazione a livello nazionale. L’obiettivo è aumentare la consapevolezza dell’opinione pubblica, combattere lo stigma e favorire una maggiore attenzione istituzionale verso i problemi di salute mentale, che oggi rappresentano una delle sfide più importanti per la società.
La psichiatria sociale ha il compito di individuare i determinanti sociali e genetici della malattia mentale, riconoscendo come l’interazione tra fattori biologici e ambientali possa creare vulnerabilità e aumentare il rischio di sviluppare un problema di salute mentale. Per questo motivo, i giovani sono al centro dell’attenzione clinica e sociale: su di loro si concentrano campagne di sensibilizzazione contro lo stigma, interventi preventivi mirati, nuovi trattamenti farmacologici e psicosociali, e modelli innovativi di servizi di salute mentale. Lo studio delle relazioni sociali, dei fattori di rischio e dell’interazione gene-ambiente consente di costruire strategie più efficaci, personalizzate e inclusive, capaci di ridurre la vulnerabilità e promuovere il benessere psicologico nelle nuove generazioni.
Tra i relatori più rilevanti del congresso, presenti nelle sessioni plenarie, figurano esperti di fama internazionale:
- Derek Bolton, Emeritus Professor of Philosophy & Psychopathology, Institute of Psychiatry, Psychology & Neuroscience, King’s College London “A revitalized biopsychosocial model: core theory, research paradigms, and clinical implications”
- Vittorio Gallese, Professore Ordinario di Psicobiologia, Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Unità di Neuroscienze, Università degli Studi di Parma “Le relazioni al tempo del digitale”
- Claudio Bassetti, Dean, Faculty of Medicine, University of Bern, Switzerland. Professor of Neurology, University of Bern, Switzerland “Brain Health: European and National plans”
- Helen Killaspy, Professor of Rehabilitation Psychiatry, Epidemiology and Applied Clinical Research, University College London, UK “The crucial role of mental health rehabilitation for those with more complex needs”
- Peter Fonagy, Head of the Division of Psychology and Language Sciences, University College London, UK “Attachment, mentalization and self-development: some implications for psychological interventions”
- Giovanni Stanghellini, Professore Ordinario di Psicologia dinamica, Università degli Studi di Firenze “Lo psichiatra come straccivendolo. Una riflessione sulla psicopatologia”
- Celso Arango, Head of the Division of Psychology and Language Sciences, University College London, UK “Mental health according to a neurodevelopmental hypothesis”
- Joseph Firth, UKRI Future Leaders Fellow, University of Manchester, UK “Lifestyle and mental health: toward a new paradigm of care?”
- Jurjen Luykx, Assistant Professor, Head of Program in Psychiatric Genetics, Human Neurogenetics Unit, University Medical Center Utrecht, The Netherlands “Planetary mental health”
- Takahiro A. Kato, Professor and Chair, Department of Psychiatry, Hokkaido University Graduate School of Medicine, Sapporo, Japan “Social withdrawal and Hikikomori: next on psychopathology agenda? How to evaluate and treat Hikikomori in the digitalized societies”
- Michaela Amering, Professor of Psychiatry, Department of Psychiatry and Psychotherapy, Clinical Division of Social Psychiatry, Medical University of Vienna “Lived experience expertise and social psychiatry”
- Petra Gronholm, Research Fellow, Health Service and Population Research Department, Institute of Psychiatry, Psychology and Neuroscience, King’s College London, UK “Mosaic toolkit to end stigma and discrimination in mental health”
1 European Psychiatric Association, “A roadmap for better and personalized mental health care in Europe: the priorities of the European Psychiatric Association”, European Psychiatry, Volume 68, Issue 1, 2025, e60.
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