
Salute mentale, Fiorillo (EPA): Italia al terzultimo posto in Europa per risorse
20 Ottobre 2025L’Italia è al terzultimo posto in Europa per le risorse destinate alla salute mentale, con un investimento pari al 3,3% della spesa sanitaria contro una media europea del 6%. Lo segnala Andrea Fiorillo, presidente della Società Europea di Psichiatria (EPA) e professore ordinario di Psichiatria all’Università Vanvitelli di Napoli, in un’intervista a Sanità33 in occasione della pubblicazione, su European Psychiatry, della nuova roadmap europea per una salute mentale personalizzata.
Il documento, elaborato da sei gruppi di lavoro internazionali e condiviso con il Parlamento europeo, delinea le priorità di sviluppo della psichiatria nei prossimi 10-15 anni, puntando su diagnosi di precisione, digitalizzazione e tutela dei pazienti vulnerabili.
“È il momento di un cambio di paradigma – sottolinea Fiorillo –. Serve una psichiatria più personalizzata, vicina al territorio, integrata con le altre aree della medicina e capace di prevenire, non solo di curare”.
Sei aree prioritarie per la psichiatria europea
La roadmap individua sei ambiti strategici di intervento:
1. Medicina di precisione, per diagnosi basate su fattori biologici, genetici e sociali;
2. Integrazione tra salute fisica e mentale, per ridurre il gap di aspettativa di vita dei pazienti psichiatrici, oggi inferiore di 15-20 anni rispetto alla popolazione generale;
3. Brain health, con una collaborazione strutturata con la European Academy of Neurology;
4. Digital mental health e innovazione terapeutica, grazie a intelligenza artificiale, stimolazione magnetica transcranica e nuovi approcci farmacologici;
5. Salute pubblica e prevenzione, con azioni mirate nelle scuole e nei luoghi di lavoro;
6. Tutela delle persone vulnerabili, tra cui migranti, minoranze LGBTQ+, anziani e popolazioni colpite da povertà o conflitti.
Italia in ritardo su fondi e risorse umane
Secondo Fiorillo, l’Italia deve colmare un ritardo strutturale: “L’obiettivo dovrebbe essere almeno il 10% della spesa sanitaria, come in Francia o Germania. Ma non bastano più fondi: bisogna investire negli operatori e nella formazione. I nostri servizi sono ancora troppo ospedalocentrici e poco attrattivi. Le liste d’attesa sono lunghe e la presa in carico territoriale è insufficiente”.
Solo l’8% delle prestazioni psichiatriche viene oggi erogato a domicilio.
“Anche la psichiatria deve andare nella direzione delle cure di prossimità. La telemedicina può supportare i casi meno complessi, ma serve una rete territoriale multidisciplinare”, afferma il presidente dell’EPA, sottolineando la necessità di una collaborazione stabile con neuropsichiatria infantile, geriatria, neurologia e medicina generale.
La prevenzione come investimento
La roadmap pone al centro la prevenzione primaria, secondaria e terziaria:
• educazione sui fattori di rischio (uso di sostanze, traumi infantili);
• identificazione precoce del disagio;
• programmi di riabilitazione e inclusione sociale.
“La prevenzione è la chiave della salute mentale – commenta Fiorillo –. Serve un piano educativo nazionale che coinvolga scuole, famiglie e medici di base. E occorre valorizzare la riabilitazione e l’inserimento sociale, oggi troppo marginali”.
Superare frammentazione e carico familiare
Il presidente dell’EPA invita a restituire centralità al paziente e a ridurre il peso assistenziale che grava sulle famiglie, responsabili del 70% delle cure: “Cinquant’anni dopo la legge Basaglia, è un carico non più accettabile. La psichiatria deve tornare a essere una medicina di comunità, non solo reattiva ma proattiva”.
Fiorillo conclude auspicando che la Giornata mondiale della salute mentale diventi occasione di interventi strutturali e non solo simbolici: “La salute mentale è parte integrante della salute pubblica. Senza un investimento serio in prevenzione, formazione e prossimità, nessun sistema sanitario potrà dirsi sostenibile”.