Ruggi, salvato giovane ragazzo grazie alla chirurgia robotica
30 Ottobre 2024I pochi anni di vita di un giovane ragazzo della provincia di Avellino, sono stati minati da una serie di problemi causati da una cardiopatia congenita riscontrata dopo la nascita che ha comportato una precoce operazione chirurgica e successivamente dall’applicazione di un impianto cocleale per una sordità insorta dopo la lunga degenza in terapia intensiva.
Il paziente dodicenne, è giunto presso il reparto di Chirurgia Pediatrica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, diretto dal dottore Umberto Ferrentino, con forti dolori addominali e vomito.
In precedenza era già stato ricoverato in una struttura ospedaliera estera e in un’altra nazionale e, in entrambi i casi, lo avevano dimesso con diagnosi di colecistiti.
I medici hanno dovuto, quindi, fronteggiare una prima difficoltà data dalla necessità di formulare una corretta diagnosi ostacolata dalla presenza dell’impianto cocleale che non consentiva di praticare una colangio rm, indagine necessaria per uno studio approfondito delle vie biliari.
Però, con l’ausilio dei radiologi che hanno effettuato uno studio attento ecografico e radiografico, è stato possibile formulare la diagnosi definitiva; la colecisti si presentava notevolmente allungata con formazioni occupanti spazio all’interno della stessa e tale condizione provocava le colecistiti che comprimevano le vie biliari extraepatiche. In seguito, dopo aver allertato gli anestesisti, al paziente è stato praticato un intervento chirurgico in robotica, eseguito dall’equipe del dottore Umberto Ferrentino che nel procedere ha tenuto necessariamente in considerazione i già noti problemi del ragazzo legati ai precedenti interventi di cardiochirurgia e di otorino per l’impianto cocleale, ai quali era stato sottoposto.
Durante l’intervento, è stata asportata la colecisti, sono state liberate le vie biliari ostruite dalla formazione di aderenze anch’esse rimosse ed è stato ristabilito un transito più agevole delle vie biliari intraepatiche dell’intestino.
Il giovane paziente sta bene, gode di ottima salute ed è stato dimesso tra la gioia di medici e familiari.