Roghi criminali crescono

Roghi criminali crescono

5 Agosto 2019 0 Di Antonio Magliulo

Comincia a diventare complicata la raccolta rifiuti in Campania. A Benevento si parla già di crisi, mentre si moltiplicano gli episodi di siti rifiuti dati alle fiamme.

 Nel giro di poche ore, a Battipaglia, in provincia di Salerno, così come nel quartiere di Poggioreale a Napoli, gli episodi più macroscopici di rifiuti speciali e tossici dati alle fiamme. Intanto cresce la difficoltà nella rimozione e nello smaltimento dei rifiuti solidi urbani un po’ in tutta la regione, segnatamente nella provincia sannita (la prima a capitolare denunciando lo stato di crisi) in quella di Napoli e nell’agro aversano, in Terra di Lavoro.

Ad appena una manciata di giorni dalla chiusura temporanea del termovalorizzatore di Acerra, che sarà interessato a lavori di manutenzione straordinaria, la situazione da una generica preoccupazione si va trasformando in un vero e proprio campanello di allarme. Anche perché, quando si parla di crisi e di spazzatura non si può ignorare la mano criminale che tira i fili. È nella confusione, infatti, e negli incendi “anonimi” dei rifiuti che la delinquenza organizzata sguazza, per far sì che le emergenze, alimentate dalle legittime paure dei cittadini, diventino scorciatoie per mettere all’angolo Istituzioni e Forze dell’ordine. E non stiamo dicendo nulla di nuovo. All’insegna dei corsi e ricorsi storici, di vichiana memoria, è già successo, e più volte, in tempi fin troppo recenti.

Ben vengano le convenzioni per fare rete fra Istituzioni ed Enti preposti, così come annunciato di recente dalla Regione, ma resta forte il dubbio che potrebbe non bastare. Sul fronte preventivo e programmatorio le falle di un sistema che insegue gli eventi ma non riesce a concretizzare ed a mettere in campo azioni concrete ed efficaci. Era una strada semplice da percorrere? Assolutamente no. Perché in questa disgraziata regione ogni passo fatto all’insegna della legalità, comporta enormi sforzi e minimi risultati. Il problema è che a queste azioni di trasparenza e di normalizzazione del territorio non esistono alternative. Bisogna solo insistere e non scoraggiarsi.