Rinnovo contratto medici, le reazioni

Rinnovo contratto medici, le reazioni

24 Luglio 2019 0 Di Bruno Buonanno

Una lunga gestazione (ben dieci anni) seguita da “parto precipitoso”. A sollevare le perplessità di qualche sigla sindacale medica proprio la velocità della fase conclusiva.

Dieci anni di attesa e, finalmente, in piena notte la firma del nuovo contratto per i medici impegnati nel servizio sanitario nazionale. Arriva il contratto sottoscritto dalle diverse sigle sindacali che apprezzano alcuni punti sicuramente positivi per la categoria, ma a chi da anni sollecitava una nuova regolamentazione non solo economica dell’attività sanitaria non è piaciuta la eccessiva fretta che ha spinto le parti a chiudere in piena notte un accordo che molti non sono riusciti neanche a leggere e definire dettagliatamente.

“Come Cimo – chiarisce il segretario regionale Antonio De Falco – siamo critici sull’eccessiva frettolosità che ci ha portati a chiudere l’accordo. Venerdì scorso, il 12 luglio abbiamo ricevuto la bozza cosiddetta “definitiva”, ma prima della firma ce ne sono state consegnate altre quattro copie con inserimenti, eliminazioni, modifiche. Un po’ quello che succedeva negli anni scorsi quando un direttore generale di un’azienda sanitaria preparava un nuovo atto aziendale”.

Critico e con riserve anche Lino Pietropaolo della Cisl medici, felice però del traguardo raggiunto  con la nuova bandierina. “Un contratto di lavoro per i medici non veniva rinnovato da dieci anni, quello firmato in nottata rappresenta una novità importante per tutta la categoria, anche se dovremo approfondire molti dettagli”. Arrivano gli arretrati, i soldi richiesti da tempo dai camici bianchi che si considerano tartassati dallo Stato e dai pazienti. Duecento euro che al netto diventano 80 – 85, con arretrati dal 2018.

“Il contratto riserva un’attenzione importante ai giovani colleghi che dopo i primi cinque anni hanno diritto a un aumento tabellare di 1.500 euro l’anno – chiarisce Lino Pietropaolo della Cisl – come i colleghi impegnati nell’emergenza con guardie notturne. L’indennità di guardia per i colleghi passa da 50 a cento euro, chi è impegnato in pronto soccorso (il beneficio interessa anche chi lavora per il 118) hainvece un’indennità di centoventi euro. Da anni i sindacati sollecitano maggiore attenzione per i colleghi che hanno compiuto i 62 anni, anche se non è previsto espressamente nelle norme contrattuali c’è un impegno per escludere i colleghi in età avanzata dal lavoro notturno”.

I medici più giovani dopo i primi cinque anni di attività, superata la prima verifica (la seconda verifica è dopo i 15 anni) avranno diritto all’attribuzione di un incarico ad alta specializzazione che in precedenza le singole aziende sanitarie e ospedaliere difficilmente assegnavano. Centocinquanta pagine da leggere e valutare punto per punto, uno spulcio che le singole organizzazioni sindacali realizzeranno a cominciare da domani, dopo aver esaurito la stanchezza della nottata trascorsa per sottoscrivere il nuovo contratto.