Ridurre gli incidenti a mare? La ricetta esiste ma non viene appllicata

Ridurre gli incidenti a mare? La ricetta esiste ma non viene appllicata

16 Giugno 2024 Off Di Gaetano Milone

Test antidroga, alcolemici e ritiro patente nautica con sequestro dell’imbarcazione.

Questi gli unici deterrenti in grado di bloccare i frequentissimi  “abbordi in mare”  nei  Golfi di Napoli e Salerno super affollati da imbarcazioni di linea, marinai della domenica, centinaia di charter (eldorado degli ultimi anni con guadagni di duemila euro a transfer per le isole del golfo e le due costiere).

Una lotta impari tra Capitaneria di Porto, Guardia di Finanza ed altre forze di Polizia da una parte e “piloti di Formula 1” dall’altra su un tratto di mare difficile da presidiare.

Basterebbe e non scopriamo l’acqua calda, monitorare soprattutto l’uscita e rientro delle imbarcazioni attraverso il Canale di Procida ed il tratto di mare che costeggia la collina di Posillipo ( teatro dell’ultimo incidente mortale), le bocche di Capri, dove in alcune ore è impossibile navigare per i charter in entrata ed uscita ,dall’isola, il periplo dell’isola azzurra ( sotto costa e a velocità impressionanti) la costiera amalfitana, Positano compreso.

Certamente tali correttivi necessari per la salvaguardia della vita in mare cozzano con le Associazioni di categorie pronte a difendere i propri associati con bilanci a sei zero, prezzi alle stelle per introvabili meccanici ed elettrauto con “officine volanti”, senza controllo pronti ad intervenire per rimettere in sesto imbarcazioni super spremute troppo spesso da marinai improvvisati.

 Il tutto in attesa della nuova Area Marina Protetta di Capri mentre quella di Punta Campanella alla presa con bilanci pregressi approvati con “riserva”, pensano di promuovere il turismo sotto costa mettendo decine di gavitelli a mare con prezzi stratosferici. (dalle foto, lungo le coste di Massa Lubrense, è visibile l’impossibilità a navigare di barche piccole, canoe, kayak malgrado i divieti di velocità mai rispettati).