Quando la legge viene “recitata a soggetto”, il cittadino ne esce con le ossa rotte

Quando la legge viene “recitata a soggetto”, il cittadino ne esce con le ossa rotte

7 Maggio 2023 Off Di Gaetano Milone

“Siamo uomini o caporali”, per Totò che coniò il famoso detto, il simbolo della prevaricazione dei forti nei confronti dei più deboli o diremo noi degli indifesi. Qualche secolo prima Luigi XIV ,re di Francia, noto per avere instaurato una monarchia assoluta per diritto divino accentrando i poteri dello Stato nella propria persona, si vantava che “L’E’tat, c’est moi!”.

Senz’altro l’adolescente, aspirante “Capitano di lungo corso”, grazie alla frequentazione dell’Istituto Nautico “Nino Bixio di Piano di Sorrento”, ha pensato tutto  ciò, trovandosi, venerdì 5, difronte ad un “irreprensibile” “maresciallo d’Italia” responsabile dell’Ufficio Amministrativo “Gente di Mare” della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia, che gli ha categoricamente rifiutato il “libretto di navigazione” perché accompagnato, lui minore, solamente dalla mamma e da una delega, firmata con regolare documento di riconoscimento da parte del padre.

Eppure poche ore prima, un medico della “Cassa marittima” di Napoli dipendente del Ministero della Salute, aveva accettato regolarmente la delega e rilasciato certificazione di avvenuta visita medica.

Irremovibile nel suo status di (irre) responsabile dell’Ufficio “Gente di Mare”, “Io non firmo” anche se il collaboratore istruisce la pratica!

 Che insegnamenti diamo alle nuove generazioni!

Scomoderemo ancora una volta il buon Totò: “Noi siamo seri, apparteniamo alla morte”.  “Punto, punto e virgola, due punti”.