Protestano i lavoratori della sanità privata

Protestano i lavoratori della sanità privata

1 Febbraio 2019 0 Di Alessandro Magliulo

Ieri a Napoli, sotto la sede dell’Aiop, sit-in dei dipendenti la Sanità privata convenzionata che da 12 anni sono ancora alla ricerca di un rinnovo contrattuale.

Marco D’Acunto Segretario regionale di categoria della Cgil

Una manifestazione “oscurata” quella degli operatori sanitari delle strutture convenzionate. A meno di una ricerca frettolosa da parte nostra, ad eccezione della Rai, ci sembra che nessun altro se ne sia accorto. Eppure gli argomenti e le rivendicazioni non sono precisamente quelle (peraltro rispettabilissime) relative ad un ticket di una mensa aziendale. Si tratta infatti di una situazione di disagio, a carattere nazionale, che in Campania è aggravata dalle condizioni di difficoltà in cui versa il settore. In tutta Italia si sono mobilitati 150 mila lavoratori della sanità privata: dopo l’Emilia Romagna (28 gennaio) e la Lombardia (30 gennaio), ieri è stato il turno della Campania. I Sindacati Confederali si sono dati appuntamento in via Riviera di Chiaia, sotto la sede dell’Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) e hanno dato vita ad una manifestazione per chiedere all’Aiop ma anche all’Aris (Associazione religiosa istituti socio-sanitari) il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da ben 12 anni, a differenza di quanto avvenuto nel settore pubblico che invece il rinnovo l’ha ottenuto.

“Pur riconoscendo l’oggettiva difficoltà in cui versa il settore – spiega Marco D’Acunto, segretario regionale di categoria della Cgil – tuttavia le associazioni datoriali continuano a ricavare profitto dall’attività e ancora non si riesce a trovare un’intesa, non solo sul rinnovo del contratto ma neppure per le integrazioni salariali già riconosciute e mai corrisposte dal 2008 ad oggi”. “Le uniche integrazioni corrisposte sono avvenute su pronuncia del Giudice – completa D’Acunto – con liquidazioni che hanno sfiorato i 4.000 euro a fronte dei 1.300 che le associazioni delle case di cura si ostinano a voler offrire”.

Per le Funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil “mentre le proprietà continuano a intascare profitti senza un vero e proprio rischio d’impresa, lavorando sulla base di una programmazione certa, ai loro dipendenti viene negato il rinnovo del contratto”. I sindacati ricordando, inoltre, che in Campania il personale delle oltre cento strutture aderenti ad Aiop ed Aris garantisce prestazioni diagnostiche, visite specialistiche e assistenza qualificata, soddisfacendo circa il cinquanta per cento del fabbisogno sanitario regionale. Peraltro si tratta di un’anomalia tutta campana – sulla quale sarebbe opportuna più di una riflessione – quella per cui è in mano al privato convenzionato il 90,70 per cento degli esami di laboratorio, l’89,64 per cento della diagnostica per immagine, il 96,02 per cento della fisiokinesiterapia, il 72,71 per cento della cardiologia, il 97,56 per cento della diabetologia, l’86,12 per cento della dialisi, il 65 per cento della radioterapia.