
Prevenzione, al via campagna tumori testa e collo
14 Settembre 2025Prevenire. Dal 15 al 20 settembre 2025, oltre 140 centri sanitari distribuiti su tutto il territorio nazionale (più uno in Albania) aderiranno alla Make Sense Campaign, la campagna europea di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori del distretto testa-collo. L’iniziativa, promossa in Italia dall’Associazione Italiana di Oncologia Cervico-Cefalica ETS (AIOCC), coinvolgerà una vasta rete di strutture sanitarie pubbliche e private, tra cui ospedali, cliniche, ASL, AUSL e ASST, che in quei giorni renderanno disponibili visite specialistiche a libero accesso o su prenotazione per la popolazione.
Gli obiettivi principali della Campagna sono due: educare il pubblico sui sintomi e i fattori di rischio delle neoplasie testa-collo per favorirne il riconoscimento tempestivo, e sottolineare l’importanza della prevenzione, promuovendo un messaggio che va oltre la singola settimana di iniziative, per incoraggiare pratiche di controllo e stili di vita sani ogni giorno, tutto l’anno. La Make Sense Campaign rappresenta un appuntamento cruciale per sensibilizzare l’opinione pubblica su patologie spesso sottovalutate, ribadendo come una diagnosi precoce possa fare la differenza nell’esito delle cure.
Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Lazio, Piemonte, Puglia, Veneto, sono le regioni con la più alta concentrazione di centri aderenti.
In Italia il tumore della testa e del collo rappresenta il 3% dei tumori totali, mentre in Europa è il settimo più comune, e il più comune tra quelli rari. Nel 2022, in Italia, sono stati stimati circa 9.750 nuovi casi di tumori cervico-cefalici, con una prevalenza maggiore negli uomini (7.050 casi) rispetto alle donne (2.700 casi). A oggi vi sono circa 57.900 persone, in Italia, con una diagnosi di tumore del distretto testa-collo (escludendo i tumori della laringe), di cui 36.100 uomini e 21.800 donne (dati AIRTUM). Oltre che sulla salute fisica, i tumori del distretto testa-collo incidono profondamente sulla qualità della vita, anche sotto il profilo socio-economico. Lo studio Impatto del tumore della testa e del collo sul reddito dei lavoratori italiani di Macciotta A. et al. ha indagato le conseguenze sulla vita lavorativa, rivelando che entro 12 mesi dalla diagnosi il 50% dei pazienti abbandona il lavoro, percentuale che sale al 64% entro 18 mesi. Le conseguenze delle terapie — alterazioni nella voce, nella capacità di deglutire e nell’aspetto fisico — ostacolano il reinserimento professionale. Favorire il ritorno al lavoro rappresenta quindi una priorità di salute pubblica, con ricadute positive anche sugli ambienti di lavoro stessi.
Una rapida comprensione delle avvisaglie della malattia è cruciale per una diagnosi precoce, in presenza della quale il tasso di sopravvivenza sale all’80-90%; tra coloro che scoprono la malattia in fase avanzata, invece, il 40-50% va incontro a un’aspettativa di vita di soli 5 anni (ibidem). Ecco perché imparare a distinguere tra un sintomo innocuo e un’avvisaglia di qualcosa di più grave è cruciale. Gli esperti sono d’accordo nel dire che, se presente anche solo uno di questi sintomi per tre settimane o più, è necessario rivolgersi al medico: dolore alla lingua, ulcere che non guariscono e/o macchie rosse o bianche in bocca; dolore alla gola; raucedine persistente; dolore e/o difficoltà a deglutire; gonfiore del collo; naso chiuso da un lato e/o perdita di sangue dal naso.
Consapevolezza dei sintomi, consapevolezza delle tempistiche che fanno di un semplice sintomo un campanello di allarme, un’alimentazione sana e uno stile di vita attivo, si confermano le regole fondamentali per condurre una vita lunga, sana, e per prendersi cura di sé e delle persone a noi care, suggerimenti di cui da oltre dieci anni la Make Sense Campaign si è fatta portavoce.
A segure i Centri Campani che hanno aderito