Prenotare visite specialistiche in farmacia

Prenotare visite specialistiche in farmacia

4 Settembre 2019 0 Di Al. Ma.

In Campania, il servizio, seppure con l’handicap di non essere diffuso in maniera omogenea in tutto il territorio regionale, comunque non raccoglie ancora adeguate adesioni.

La pratica non è decollata compiutamente in tutto il Paese ma a fornire il servizio di Sportello Cup, “sono in Italia circa 12.000 presidi farmaceutici. Da Savona a Siena, da Milano a Trieste, “sono distribuiti a macchia di leopardo e concentrati nelle regioni del Nord”, spiega all’Ansa Roberto Tobia, segretario di Federfarma.

Già da una decina di anni le farmacie si sono attrezzate a diventare un luogo che non dispensa solo medicinali ma offre anche prestazioni sanitarie come esami del sangue, misurazione della pressione o supporto nell’aderenza alle terapie. Tra questi servizi, vi è anche la possibilità di prenotare, modificare e disdire visite ed esami, o pagare il ticket.

“L’obiettivo è quello di alleggerire i Cup e permettere al cittadino di farlo, senza attese, direttamente nella farmacia sotto casa, un luogo dove si recano ogni giorno, in media, 4 milioni di italiani”, aggiunge Tobia. Secondo il Rapporto Annuale sulla Farmacia 2018 di Cittadinanzattiva, il servizio Cup è presente nel 63% delle circa 19.500 farmacie presenti in Italia. “Un servizio ancora poco conosciuto – commenta il segretario dell’associazione Antonio Gaudioso – se si considera che il numero di prenotazioni a settimana oscilla tra un minimo di 0 e un massimo di 700 a settimana. E c’è un 30% di farmacie che ne effettua meno di 2 a settimana”. Servono, conclude Tobia, “campagne di informazione, a livello locale e ministeriale, per far conoscere l’esistenza di questa possibilità.

In tutta la Campania sono numerose le farmacie che, già da tempo, hanno aderito all’iniziativa e che sono in grado di assicurare il servizio di prenotazione. La massima concentrazione delle Croci verdi che fanno anche da Cup si riscontra nell’area metropolitana di Napoli. Anche in Campania la nota dolente è data dallo scarso successo che il servizio riscuote nell’utenza che continua a privilegiare i canali “storici” di prenotazione.