Pillola antipertensiva, meno rischi per il cuore

Pillola antipertensiva, meno rischi per il cuore

29 Settembre 2019 0 Di La Redazione

Secondo un recente studio una sola compressa, con basse dosi di tre farmaci antipertensivi e uno per abbassare il colesterolo, riduce di 1/4 il rischio di malattie cardiovascolari.

«Nonostante la cosiddetta polipillola in prevenzione cardiovascolare sia già stata studiata, ci sono pochi dati sull’omogeneità dei suoi effetti in differenti popolazioni di pazienti. Resta infatti da chiarire se i benefici ottenuti siano a solo vantaggio degli individui con elevati fattori di rischio individuale, mentre quelli a rischio normale ne subiscano invece solo gli effetti collaterali con poco vantaggio in termini di prevenzione cardiovascolare – afferma Thomas Wang, coordinatore dello studio  (pubblicato sul New England Journal of Medicine) e capo della divisione di medicina cardiovascolare presso il Vanderbilt University Medical Center (Vumc) – spiegando che la polipillola potrebbe contribuire al superamento delle disparità sanitarie basate sulla residenzialità disagiata e sulla classe socioeconomica che esistono in questo e in altri paesi.

Allo studio, controllato e randomizzato hanno preso parte 303 adulti senza malattie cardiovascolari, 96% neri, 60% donne e 75% con un reddito annuo inferiore a $ 15.000 seguiti presso i centri sanitari di comunità, metà dei quali sono stati assegnati per 12 mesi alla terapia con una polipillola giornaliera che conteneva quattro farmaci a basso dosaggio noti per ridurre la pressione e il colesterolo LDL: atorvastatina (10 mg), amlodipina (2,5 mg), losartan (25 mg) e idroclorotiazide (12,5 mg), mentre l’altra metà ha continuato le cure consuete. E i risultati parlano chiaro: al termine dei 12 mesi di follow up, nel gruppo polipillola sia i valori pressori sia i livelli di colesterolo Ldl si erano abbassati in modo significativo rispetto al gruppo di controllo, traducendosi in una riduzione stimata del 25% del rischio di un evento cardiovascolare. Conclude Wang: «Molti pazienti, specie i più svantaggiati dal punto di vista sociale, devono affrontare una serie di barriere per ottenere le cure di cui hanno bisogno. Tali barriere includono costi e complessità dei regimi terapeutici, quindi sono necessarie strategie innovative per migliorare la fornitura di cure preventive, specialmente quando si tratta di individui socio-economicamente svantaggiati.