Piano di Sorrento, l’uomo denuncia la natura: troppi grilli per la   testa

Piano di Sorrento, l’uomo denuncia la natura: troppi grilli per la testa

4 Ottobre 2023 Off Di Miriam Perfetto

Alcuni cittadini di Piano di Sorrento stanno valutando la possibilità di organizzare un piccolo flash mob per manifestare contro i grilli e per sensibilizzare le Istituzioni “a fare finalmente qualcosa”, una richiesta segnalata sui social. L’ uomo non sopporta più la natura, la vita cittadina ci sta disabituando a convivere con “rumori”, con odori, con colori e con voci  un tempo naturali. L’ avvocato Augusto Maresca, carottese doc, manifesta la sua indignazione  e ci racconta con un tono  nostalgico

“Da qualche sera, nel cortile di casa, e dai vicini giardini, ho riascoltato un inconfondibile verso: “cri cri”, il ritorno dei grilli. Questo animaletto grazioso ha ispirato tanti artisti come scrittori, fabulisti, etc e che ha lasciato traccia nella letteratura, un esempio: il famoso grillo parlante nel libro di Collodi, Pinocchio. E tante altre fiabe lo ricordano. Il grillo del focolare, se ne parla, se non erro, nei racconti di Dickens.

I miei ricordi di infanzia e di adolescenza mi riportano a S. Maria del Castello ed in altre località montane dove c’era una melodia nel concerto dei grilli.

Per me, oggi, è stato un ritorno alla Natura, dopo la scarsa presenza delle cicale in questa estate da surriscaldamento.

Ebbene ho sentito in giro la gente lamentarsi per questa invasione di insetti molesti; è stato chiesto addirittura l’intervento comunale per far cessare questo stato di cose. In altre parole è stata invocata la disinfestazione, i cui effetti chemio terapeutici distruggono non solo i nemici delle piante e delle colture, ma anche insetti come le api che rappresentano le sentinelle della Natura in difesa dell’Ambiente.

Poveri noi! Queste persone che si sono lamentate e che si lamentano preferiscono l’inquinamento acustico, proveniente quotidianamente dalla circolazione veicolare, dai tosaerba, dagli antifurti, dai rumori delle officine e da tutti quegli altri meccanismi inventati dall’uomo e che chiamiamo progresso.

Non ci sono parole per commentare tutto questo. Non solo contribuiamo all’inquinamento, ma abbiamo dimenticato le voci naturali, che dire d’altro”?