Per dire no a pubblicità che alimentano violenza e tensioni

Per dire no a pubblicità che alimentano violenza e tensioni

29 Dicembre 2018 0 Di La Redazione

Gli Ordini dei medici della Campania insieme per dire no a pubblicità che denigrano la professione medica. Da Caserta il presidente Erminia  Bottiglieri preannuncia iniziative della categoria.

Maria Erminia Bottiglieri, Presidente dell’ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Caserta

«La Rai e altre reti televisive nazionali, in questi giorni, hanno mandato in onda uno spot pubblicitario che promuove una società commerciale Srl attiva nel settore del risarcimento del danno in ambito sanitario. In qualità di referente dell’Area strategica della professione della Federazione Nazionale dell’Ordine dei Medici, la FNOMCeO, ho proposto un incontro con gli Ordini degli avvocati per analizzare questa problematica e trovare una soluzione condivisa. Questo tema sarà anche all’ordine del giorno della riunione del Coordinamento degli Ordini delle cinque province campane giovedì 3 gennaio e si discuterà su una proposta già stilata ad Avellino». A dichiararlo è la dottoressa Maria Erminia Bottiglieri, presidente dell’Ordine provinciale dei medici – chirurghi e degli odontoiatri di Caserta.

La presidente Bottiglieri aggiunge: «Se si fa una ricerca su Google o una passeggiata nei pressi di ospedali si nota che non è la prima volta che si pubblicizzano società o studi di avvocati che promuovono o sollecitano iniziative tese a denunciare “eventuali” danni “subiti” in sanità. È veramente una vergogna, però, che anche la televisione pubblica consenta questa tipologia di pubblicità.

La dignità del medico è calpestata così come non esiste più il rispetto verso colui che lavora e si impegna quotidianamente, con tanto sacrificio, abnegazione, tra tante conosciute difficoltà per la carenza di risorse, rischiando di subire violenze. Alcuni sottolineano le disfunzioni del Sistema sanitario per le lunghe liste di attesa, le file in un Pronto soccorso, la mancanza di adeguata assistenza infermieristica ai familiari nei reparti di degenza e si rivalgono sugli operatori sanitari, ma non è il medico il responsabile di tutto ciò. Lui subisce le carenze finanziare e organizzative continuando a lavorare. Per protesta contro il sistema dovrebbe fermarsi? Non lo farà mai, ricordando il giuramento che ha prestato al momento della sua iscrizione all’Ordine e le regole del codice deontologico.

Tutta questa pubblicità, d’altronde, non fa che indebolire ulteriormente il rapporto medico-paziente minando quella fiducia e quell’alleanza che dovrebbe caratterizzare la nostra professione. Si fomentano gli animi, i medici non lavorano più con serenità e si alimenta anche la medicina difensiva.

Sottolineo che non sto difendendo il medico in maniera indiscriminata perché lì dove è riconosciuto responsabile di un errore va condannato a risarcire il danno e anche l’Ordine dei medici interviene nei casi che ricevano pene più severe, ma troppo spesso le denunce vengono effettuate in maniera superficiale e solo a fini meramente economici».