Penisola sorrentina, rischia di sfumare l’ipotesi “San Michele” ospedale Covid

Penisola sorrentina, rischia di sfumare l’ipotesi “San Michele” ospedale Covid

12 Novembre 2020 0 Di Gaetano Milone

Si allontana la possibilità immediata di uso dei locali dell’ex clinica San Michele di Piano di Sorrento per ospitare – “pazienti autosufficienti, Covid positivi, dimessi da ospedali o strutture socio-sanitarie o da mantenere in isolamento”.

Alla “manifestazione d’interesse” pubblicata dall’Asl Na 3 Sud con la richiesta di “messa a disposizione di struttura residenziale con 20 stanze doppie ed aree comuni, tipologia vuoto per pieno, con durata fino al 31 dicembre 2020, per un importo massimo di 68 mila e quattrocento euro”, sono pervenute quattro disponibilità, con classificazione della clinica San Michele, al terzo posto.

Lo stesso proprietario della clinica, peraltro già occupata al piano terra dalla struttura dell’Usca penisola sorrentina, ha chiesto, nell’eventualità dell’accettazione della proposta, una quindicina di giorni di tempo per adeguare le stanze dell’ex clinica alle richieste dell’Asl.

“ La nostra disponibilità alle richieste di nuovi locali da destinare a Covid Residence da parte dei vertici dell’Asl Na 3 Sud – ha spiegato il proprietario dell’ex clinica, Franco Cirillo, con contratto scadenza il 31 dicembre 2020-  è sempre stata totale, ma in questo momento, senza alcune garanzia di occupazione dell’edificio, ( attualmente alcuni pazienti hanno cominciato ad essere trasferiti in una struttura di  Saviano, prima in graduatoria nel bando regionale, poi al probabile riempimento verrà occupata una seconda di Cercola), investire centinaia di migliaia di euro in ristrutturazione è un azzardo.

Ho avuto in merito alla vicenda – ha aggiunto il dott. Cirillo, proprietario anche della clinica Maria Rosaria di Pompei, centro Covid con appena 7 ricoverati su disponibilità di 24 posti letto – un colloquio con il direttore generale dell’Asl Na 3 Sud, Gennaro Sosto, al quale ho esposto le mie perplessità di imprenditore”.

Una vicenda quindi, che assume contorni preoccupanti in penisola sorrentina, con l’allontanarsi della possibilità di ricovero per  pazienti convalescenti, in quarantena o Covid asintomatici,  dove la ricettività dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Sorrento, trasformato in ospedale Covid (secondo le necessità alcuni reparti vengono destinati ai ricoveri di casi seri di positivi al tampone) è al limite, con i contagi che hanno superato di molto i 400, mentre le vittime dall’inizio del Coronavirus sono una decina.