Pec obbligatoria per i professionisti: si rischia la sospensione dall’albo

Pec obbligatoria per i professionisti: si rischia la sospensione dall’albo

1 Ottobre 2020 0 Di Corrado Riggio

Tale obbligo non risulta essere rispettato proprio da tutti considerato che l’ultimo report di Infocamere ha individuato più di 500.000 professionisti che non risultano aver comunicato il proprio indirizzo.

Secondo gli ultimi dati forniti da Infocamere, ad oggi in Italia vi sarebbero ancora oltre 500.000 professionisti che non hanno provveduto a comunicare il proprio indirizzo Pec e che per tale motivo rischiano la sospensione dall’albo professionale cui risultano essere iscritti. Il Decreto semplificazioni, approvato lo scorso luglio dal Governo per tentare di rendere più snella la burocrazia in Italia e per favorire uno slancio alla digitalizzazione del Paese, ha previsto delle specifiche norme, in materia di domicilio digitale, che riguardano anche i liberi professionisti oltre a prevedere che in caso di mancato rispetto di dette norme, sono previste sanzioni piuttosto pesanti come, ad esempio, la sospensione dal proprio Albo professionale di riferimento. Stiamo parlando dell’obbligo per i liberi professionisti oltre che per le Aziende di comunicare il domicilio digitale ovvero il proprio indirizzo Pec agli Ordini di riferimento oppure al Registro delle Imprese.

Però, nella realtà, tale obbligo non risulta essere rispettato proprio da tutti i liberi professionisti considerato che l’ultimo report di Infocamere realizzato per conto del Sole 24 Ore ha individuato in più di 500.000 i professionisti che, ad oggi, non risultano aver comunicato il proprio indirizzo Pec all’Ordine professionale di appartenenza. In tal senso, abbiamo anche già detto che il sopra citato Decreto Semplificazioni ha previsto una sanzione durissima per coloro che, al più presto, non si mettono in regola con gli obblighi in esso previsti ovvero la sospensione dal proprio Albo professionale.

Prima, però, di procedere con la sospensione, gli Ordini saranno obbligati ad inviare una diffida e, poi, in caso di ulteriore inadempimento a sospendere coloro che non provvedono a comunicare il proprio domicilio digitale. Attenzione, in quanto gli stessi Ordini possono rischiare il commissariamento o lo scioglimento nell’ipotesi in cui non provvedano a comunicare l’elenco degli indirizzi digitali aggiornato.