
“Pascale”, il metaverso entra in ospedale
13 Ottobre 2025 Off Di La RedazioneL’istituto dei tumori partenopeo pioniere nel primo esperimento di realtà aumentata in Campania e nel sud Italia.
Quando dici metaverso evochi inevitabilmente il gioco e l’intrattenimento. Nessuno pensa che, invece, le applicazioni più interessanti riguardano i settori di servizio e di pubblica utilità, come addirittura l’assistenza sanitaria. L’utilità della realtà aumentata in sanità include il miglioramento dell’accesso alle cure tramite la telemedicina, la formazione medica immersiva e avanzata, la diagnosi più precisa grazie a modelli 3D, la chirurgia assistita e la riabilitazione personalizzata. Migliora, dunque, i tassi di errore, la velocità e i risultati.
Le applicazioni del metaverso nella sanità sono state al centro dell’evento formativo “Un viaggio nell’invisibile – guardare con gli occhi del paziente”, organizzato dall’Istituto dei tumori di Napoli, grazie al supporto di Igoover srl che ha sviluppato il progetto “Gulliver – Vedere l’invisibile”. Primo in Campania e in tutto il sud Italia l’evento, durato una settimana e rivolto al personale sanitario, sia medico che infermieristico, è stato incentrato sulla tematica dell’igiene delle mani e della prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza.
<L’evento – spiega Stefania D’Auria, direttore medico di presidio del polo oncologico – si è proposto di aumentare la compliance degli operatori sanitari, rendendo la formazione coinvolgente ed efficace, con un approccio del tutto innovativo, realizzato mediante immersione nel metaverso, con la combinazione di realtà aumentata e realtà virtuale. L’approccio formativo sul campo, basato sull’utilizzo di tecnologie digitali, costituisce il gold standard, riconosciuto tale dalle più recenti evidenze scientifiche, proprio perché aumenta la compliance degli operatori>.
In particolare, ogni operatore, indossando un visore, è stato dapprima accompagnato in un tour virtuale all’interno della pelle, per visualizzare i batteri colonizzatori delle mani, e, poi, successivamente, ha assunto il ruolo di osservatore in qualità di paziente allettato, in modo da valutare l’adeguatezza e l’appropriatezza del comportamento degli operatori sanitari in vari scenari dell’attività assistenziale proposti.
I piani terapeutici personalizzati basati sull’Intelligenza Artificiale possono integrare gli approcci tradizionali offrendo cure più mirate ed efficaci, migliorando i risultati per i pazienti e contribuendo inoltre a ridurre l’onere finanziario a carico dei sistemi sanitari.
<Questo livello di “immersione” – sottolinea il direttore generale del Pascale, Maurizio di Mauro – fornisce un notevole supporto all’efficacia degli sforzi diagnostici e terapeutici. Le sue potenziali applicazioni possono includere anche il monitoraggio continuo dei pazienti, la riduzione dei costi e la gestione delle patologie croniche>.
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