Parkinson e stimolazione cerebrale, qualche chiarimento

Parkinson e stimolazione cerebrale, qualche chiarimento

18 Giugno 2020 0 Di Un affezionato lettore*

In merito all’articolo da noi pubblicato sull’intervento chirurgico effettuato al policlinico federiciano riceviamo le osservazioni di un “affezionato lettore” che fa alcune osservazioni.

 

“Caro direttore Tutto Sanità,

ho letto con molto interesse il vostro articolo del 9 giugno Federico II, all’avanguardia nel trattamento del Parkinson anche, direi soprattutto, perché mio padre è affetto da questa malattia. Da allora ho iniziato a documentarmi su questa modalità terapeutica che ho scoperto essere stata introdotta nel lontano 1987, tale modalità di intervento richiede una attentissima selezione dei pazienti arruolabili per l’impianto dello stimolatore, è gravata de complicanze temibilissime (emorragia, infezione) e da effetti collaterali importanti: declino cognitivo; depressione con tendenza al suicidio.

Ho alcune domande da porle: il fatto che venga usato uno stimolatore di ultima generazione giustifica il vostro entusiasmo per chi introduce a Napoli, dopo circa trent’anni, questa terapia? Da quel che leggo la Dbs (Stimolazione cerebrale profonda) interessa, allo stato, una esigua minoranza di pazienti, è rischiosa e va seguita da un attento follow-up multidisciplinare per gli effetti collaterali possibili. Ne consegue un’altra domanda: l’esperienza napoletana, per quanto encomiabile, è tale da affiancarsi a quella dell’Istituto Galeazzi di Milano che (ho appena appreso) esegue circa cinquanta interventi di questo tipo l’anno? Senza nessuna vis polemica mi sto domandando se ha un senso il vostro articolo trionfalistico per una modalità terapeutica che altrove non dico che sia routine ma quasi. Sono certo che chi opera in questo settore terapeutico (neurologo, psichiatra, psicologo, neurochirurgo) oltre all’ovvio background culturale abbia anche maturato un adeguata esperienza sul campo con stage presso strutture di altissimo spessore scientifico e che nessun aspetto venga mai trascurato od improvvisato”.

*Chi ci scrive ha chiesto la cortesia di conservare l’anonimato ed è stato accontentato. Si diceva, inoltre, preoccupato per eventuali forme di censura. Evidentemente, come potrà constatare, non ce ne sono state né intendiamo aggiungere commenti di sorta. Solo che, bisogna riconoscere, l’importanza dell’iniziativa a livello regionale. Da qualche parte bisogna pur cominciare. Il giudizio sul suo commento lo lasciamo agli altri “affezionati lettori”.