Ospedali italiani in crisi, un medico su 3 è in ferie

Ospedali italiani in crisi, un medico su 3 è in ferie

23 Luglio 2023 Off Di La Redazione

E’ allerta negli ospedali italiani per un’estate che si annuncia complessa: con un terzo degli organici in ferie, cala del 52,7% l’attività degli ambulatori, chiusi nel 15% dei casi. E risulta dunque compromessa la qualità dell’assistenza nel 56% dei reparti. Ad aggravare la situazione, anche l’attuale ondata di caldo. A fornire il quadro è l’indagine della Federazione medici internisti ospedalieri (Fadoi) in 206 Unità operative ospedaliere di medicina interna in tutte le regioni. Ma per non portare al collasso i nosocomi, afferma Fadoi, quasi la metà dei medici aumenta i carichi di lavoro e metà salta i turni di riposo settimanali.

I medici: ‘Ospedali in tilt anche per caldo e pochi posti letto’

L’ondata di caldo che ha colpito l’Italia nelle ultime settimane “sta aggravando la già critica situazione negli ospedali per le ulteriore assenze legate alle ferie estive dei medici. I sanitari non bastano ed anche i letti per i ricoveri sono insufficienti, ed a ciò si aggiunge il problema dei ‘bed blockers’, ovvero dei pazienti che non possono essere dimessi per la mancanza di una adeguata assistenza domiciliare, pari al 20% dei ricoverati nei reparti di Medicina interna”. A spiegarlo all’ANSA è Francesco Dentali, presidente della Federazione dei medici internisti ospedalieri (Fadoi), commentando l’indagine da cui emerge la difficile situazione che gli ospedali stanno vivendo durante l’estate.

“Il quadro sta diventando ancora più complesso a causa del caldo torrido di questi giorni. Ad una situazione di base già critica si è infatti sommata una situazione di emergenza contingente. In questi giorni, infatti – afferma Dentali – negli ospedali si stanno allungando ulteriormente i tempi di permanenza nei Pronto soccorso, e questo perchè nei reparti mancano i medici, con l’ulteriore aggravio della mancanza di quelli che sono ora in ferie, e mancano i letti”.

Il caldo, precisa, “ha portato ad un considerevole aumento degli accessi nei Pronto soccorso ed anche ad un lieve aumento dei ricoveri, e questo è bastato per mandare in tilt il già precario equilibrio dei reparti”. Quanto alla tipologia dei pazienti ricoverati, “non si tratta tanto di persone che stanno male per colpi di calore, ma di pazienti fragili nei quali il caldo peggiora il quadro clinico rendendo necessario il ricovero. Sono soprattutto cardiopatici, nefropatici e soggetti con insufficienze respiratorie”.

C’è poi la criticità dei ‘bed blockers’, letteralmente ‘coloro che bloccano i letti’: “Sono situazioni gravi di persone, in maggioranza anziani con più patologie, che seppur superata la fase acuta non possono essere dimesse per mancanza di una necessaria assistenza domiciliare. Rappresentano attualmente – precisa il presidente Fadoi – circa il 20% dei ricoveri in Medicina interna”. A fronte di tale situazione, conclude, “chiediamo delle soluzioni strutturali. Stiamo rispondendo all’emergenza come possiamo, ma è chiaro che è urgente trovare delle soluzioni durature e che non si può andare avanti lavorando solo sulla logica dell’emergenza”.