Ospedale Sorrento, riapre la “Chirurgia”

Ospedale Sorrento, riapre la “Chirurgia”

20 Giugno 2021 0 Di Gaetano Milone

Un male terribile, il Covid, che sta scomparendo del tutto da Sorrento, (un solo contagiato ieri secondo quanto dichiarato dal sindaco Massimo Coppola), un male minore, che si avvia a guarigione presso l’ospedale Santa Maria della Misericordia di Sorrento, con la riapertura da domani, del reparto di Chirurgia con ben 16 posti letto, (era stato trasformato in astanteria Covid), diretto dal dottor Pietro Gnarra.

Un avvio alla normale attività dell’ospedale sorrentino, con la stabilizzazione della pianta organica al Pronto soccorso, con l’arrivo di nuovi medici ed infermieri e, soprattutto, secondo quanto affermato, con soddisfazione, dal Direttore Sanitario Giuseppe Lombardi, l’imminente apertura del nuovo Reparto di Oncologia, al terzo piano.

Restano ancora insoluti i problemi legati alla mancata “normalizzazione” della pianta organica del reparto di anestesia e rianimazione, con il blocco “a singhiozzo” delle sale operatorie, causa della riduzione di interventi spessi improcrastinabili, dell’efficientissimo reparto di ortopedia.

Della vicenda, oggetto di dure prese di posizione di Associazioni cittadine  (“Sindacato  Cub”, Rosario Fiorentino, “Associazione Conta Anche Tu”, Francesco Gargiulo, “I Cittadini contro le Mafie e la Corruzione “ Giuseppe D’esposito, “Sindacato Cisal”, Raffaele Esposito, Sindacato Flaica Cub, Antonino Fiorentino, “Associazione Vas”, Salvatore Caccaviello),   con manifestazioni di piazza ed incontri con i vertici della sanità, sono scaturite precise e dettagliate denunzie ai referenti Regionali, Amministrativi e Politici e, da domani, all’attenzione della Procura della Repubblica di Napoli, alla Procura regionale della Corte dei Conti ed alla Guardia di Finanza.

 Un problema da risolvere al più presto, malgrado qualche isolata e per fortuna innocua voce discordante, per ridare tranquillità ai pazienti e legittimare il duro e professionale lavoro dei sanitari del P.O. Santa Maria della Misericordia che anche se in difficoltà per la mancanza di personale, male comune in tutta la regione, continuano a dare tutto se stessi rinunciando spesso al sonno, al riposo ed alle ferie in virtù di una solida vocazione.