Ospedale San Gennaro, domani Flash mob della Spi-Cgil Napoli

Ospedale San Gennaro, domani Flash mob della Spi-Cgil Napoli

11 Maggio 2023 Off Di Pasquale De Rosa

“In piazza non solo per dire no all’autonomia differenziata che penalizza il Sud ma soprattutto per dire sì ad una sanità pubblica che protegga i più deboli, come gli anziani, garantendo uguali diritti specie qui nel Rione Sanità a Napoli; vogliamo dare voce a chi voce non ha, ecco perché abbiamo promosso un flash mob per venerdì 12O maggio, alle 10, davanti all’ospedale San Gennaro, che vogliamo diventi al più presto una struttura di comunità efficiente al servizio di una delle zone più colpite dal disagio sociale”.

Così Patrizia D’Angelo, segretaria dello Spi-Cgil di Napoli e Campania, annunciando la protesta (promossa con Terza Municipalità, Auser e Articolo 32) che sarà seguita, lunedì 15 maggio, da un evento analogo (sempre alle 10) davanti al Distretto Sanitario 33 della Asl Napoli 1 Centro in Piazza Nazionale per sensibilizzare i cittadini “sul grave stato di crisi della sanità pubblica”.

Spiega D’Angelo, responsabile della Lega Centro Storico Napoli-Rione Sanità dello Spi: “Insieme con Teresa Lettieri, Lina Scafora, Concetta Di Maio, Ciro Galiano e altri attivisti del Sindacato Pensionati stiamo costruendo dal basso un movimento di protesta e di proposta legato alla manifestazione nazionale unitaria del 20 maggio a Napoli per dire no all’Italia spaccata in due, e fortemente radicato nella nostra area”.
    “Nel nostro territorio – aggiunge la dirigente sindacale – in assenza di una svolta, che attendiamo da parte della Regione Campania e del governo nazionale, tutto ciò vuol dire emarginazione; occorre una politica di assunzioni di medici e infermieri”. Nella sede di Borgo Vergini è stata elaborata una lettera aperta ai cittadini nella quale operatori del Servizio sanitario nazionale avvertono: “Ci sono persone che hanno sottoscritto assicurazioni sanitarie private per curarsi; ci saranno tantissime persone che non potranno permetterselo e che non potranno curarsi. Ne saremo tutti responsabili per non aver difeso nelle piazze e nei luoghi di lavoro il diritto alle cure”. “Non è possibile smantellare il servizio pubblico, non è possibile attendere mesi per una visita specialistica – conclude D’Angelo – ecco perché vogliamo dare voce a chi voce non ha”.