Ospedale Ruggi di Salerno, applicare il “Modello Torino”

Ospedale Ruggi di Salerno, applicare il “Modello Torino”

8 Febbraio 2024 Off Di La Redazione

Applicare il “Modello Torino” anche all’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno. È l’appello lanciato  dal professore Mario Polichetti, dirigente sindacale della Uil Fpl provinciale e primario del reparto di Gravidanza a rischio, ai vertici della
sanità della Regione Campania.
Polichetti ha, infatti, espresso recentemente il suo sostegno alla proposta del “Modello Torino” dell’ospedale “Sant’Anna” riguardante l’assistenza ai parti cesarei. Ha invocato i vertici della sanità regionale della Campania affinché adottino un approccio simile presso il nosocomio dove svolge la sua attività sottolineando i benefici della presenza attiva dei padri durante tali interventi. L’obiettivo è estendere questa iniziativa a livello nazionale, promuovendo un cambiamento positivo nell’approccio all’assistenza ai parti cesarei.
“Ho il piacere di sostenere fermamente l’iniziativa dell’ospedale Sant’Anna di Torino nel consentire ai padri di assistere ai parti cesarei. Questo è un passo significativo verso un’umanizzazione del parto che potrebbe migliorare notevolmente l’esperienza delle famiglie durante questo momento speciale. Invito i vertici della sanità regionale della Campania a prendere in considerazione questa proposta e replicare il ‘Modello Torino’ presso il San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno” – ha sottolineato Polichetti.
“La presenza attiva dei padri durante il parto cesareo non solo contribuisce a creare un legame più forte tra il neonato e la famiglia, ma offre anche un supporto emotivo essenziale alla madre. Questo approccio innovativo mira a trasformare il processo di nascita in un momento più condiviso e intimo per le famiglie, promuovendo il benessere di tutti i membri coinvolti. L’ospedale Sant’Anna ha dimostrato che è possibile combinare la sicurezza clinica con un’attenzione particolare all’aspetto umano del parto. Spero che altre strutture sanitarie, compresa l’Azienda Ospedaliera Universitaria ‘San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona’, considereranno seriamente l’adozione di questo modello” – ha concluso.