Ospedale di Sorrento, Pronto Soccorso in crisi: servono “rianimatori”

Ospedale di Sorrento, Pronto Soccorso in crisi: servono “rianimatori”

3 Maggio 2024 Off Di Gaetano Milone

Mentre si infittisce il mistero della mancata apertura del nuovo reparto di Anestesia e Rianimazione ampiamente e scenograficamente pubblicizzato fino ad oggi dalla cartellonistica informativa (sembra quasi una presa in giro), l’ospedale Santa Maria della Misericordia di Sorrento cerca disperatamente  nuovi “rianimatori” in grado di assicurargli vita lunga a reparti in grossa difficoltà per mancanza di personale. 

A soffrire   del blocco  di professionalità esterne per mancanza di risorse economiche aggiuntive è soprattutto il Pronto Soccorso, super affollato, anche per la presenza sul territorio di migliaia di stranieri con problemi di “super lavoro” con turni non più umanamente gestibili. 

Né tantomeno la “chiamata alle armi” degli ultimi giorni del direttore sanitario Mauro Muto ai dirigenti medici degli altri reparti ha sortito una soluzione radicale al problema per la presenza di alcuni “obiettori di coscienza”alle prese con la gestione del proprio reparto a corto di medici e personale infermieristico.  

L’attuale intervento tampone, grazie alla dedizione al lavoro del personale, ha vita breve ed occorre l’intervento del Direttore Generale Giuseppe Russo che in un momento di mancanza generale di medici ( quelli disponibili scartano Sorrento per vari problemi a cominciare dalla difficoltà di raggiungerla e dalla mancanza di un  parcheggio) si attivi a cercare soluzioni alternative anche se impopolari. 

La prima, e risolutiva soluzione del problema, potrebbe essere l’accorpamento di chirurgia e medicina di Vico Equense con Sorrento, rafforzando il reparto di ostetricia e pediatria del De Luca e Rossano e potenziando lo stesso Pronto soccorso attivo sulla carta. 

Scelte coraggiose ma per il momento risolutive del problema della mancanza di personale a Sorrento con doppioni inutili e reparti con medici in trincea.

Nel frattempo, riportiamo con amarezza la lettera di protesta di una cittadina-utente , che lamenta l’impossibilità di un proprio familiare, presente in ospedale per prelievi ematici, con problemi di deambulazione, di raggiungere i bagni ( manca anche quello per disabili) situati al piano inferiore dell’ospedale per mancanza di ascensore o percorso dedicato, con porta bagno senza chiave.