Ospedale di Sant’Agata: dilaga la protesta, occupato il Comune

Ospedale di Sant’Agata: dilaga la protesta, occupato il Comune

23 Aprile 2019 0 Di M.M.

Incatenate nella sede comunale: “Siamo intenzionate a portare avanti la protesta sino a quando non ci verrà offerta la possibilità di sederci attorno ad un tavolo con De Luca”.

Si amplia il fronte della lotta del Comitato civico spontaneo “Curiamo la vita” a difesa dell’ospedale di Sant’Agata. Dalla piazza, la contestazione è approdata oggi nell’aula consiliare del comune. Nel luogo simbolo della volontà popolare, le attiviste si sono sistemate, rigorosamente incatenate, decise a restarvi “sino a quando – puntualizza la portavoce, Mena De Stasi – non otterremo quello che ci è stato promesso e rimasto, sinora, disatteso”. In realtà, non è la prima volta che la protesta approda in maniera così clamorosa in comune.  Nel novembre scorso, infatti, era stata messa in atto una prima occupazione del palazzo San Francesco, della durata di qualche giorno.

Le attiviste furono convinte a sgomberare con la promessa di un incontro con i responsabili del Ministero della Sanità. Cosa, di fatto, ha provocato, questa volta, il gesto? “Il mancato incontro, pur promesso e garantito, con il presidente della giunta regionale. Sinora, a dispetto degli impegni, non abbiamo ricevuto il benché minimo segnale di una venuta da queste parti del Governatore.

Ecco il motivo fondamentale della nostra iniziativa, che siamo intenzionate a portare avanti sino a quando non ci verrà offerta la possibilità di sederci attorno ad un tavolo con De Luca. Aspettiamo che la prefettura ci comunichi qualcosa di concreto in merito”. Va subito detto che il presidio, ormai storico, della contestazione nella piazza su cui affaccia il nosocomio, è rimasto e “vi rimarrà comunque ed in ogni caso” garantisce De Stasi. A darvi vita, mariti, parenti ed amici delle sei signore che ora sono in comune. “Sinora – ci tiene a chiarire ancora – abbiamo cercato di ottenere altre notizie sulla nostra battaglia ma hanno solo rinviato ogni chiarimento con la scusa delle “feste”. Noi – avverte, più che mai determinata – non arretriamo di un passo”.

E con la stessa decisione lancia un appello: “Da qui a poco si celebra il 25 aprile. Ebbene, per un appuntamento storico come quello della Liberazione, chiamiamo a raccolta tutti nostri concittadini perché rinuncino al picnic, alla gita fuoriporta e vengano tutti in piazza a manifestare a favore di una causa che appartiene all’intera comunità. Il presidio – conclude, perché nessuno si illuda sulla consistenza e fermezza del loro impegno – rimane, saldo più che mai”.