Ospedale di Polla, mancano medici: chiude la Chirurgia

Ospedale di Polla, mancano medici: chiude la Chirurgia

13 Maggio 2022 0 Di La Redazione

Mancano i medici e chiude il reparto di Chirurgia generale dell’ospedale “Luigi Curto” di Polla, nel Salernitano. “La sospensione delle attività di ricovero, sia urgenti che elettive, adottata con provvedimento del direttore sanitario, necessita di urgente risoluzione al fine di ripristinare un servizio essenziale per la comunità locale, già ampiamente provata da oltre due anni di pandemia, che come noto ha ritardato e ha rimandato numerose prestazioni sanitarie e interventi chirurgici con una diminuzione dell’assistenza sanitaria che lede il diritto alla salute dei cittadini“. A denunciarlo, in una nota indirizzata alla Direzione strategica dell’Asl Salerno, i delegati sindacali della Cisl FP Antonio Cervone, Gianfranco Climaco e Giuseppe Procaccio che evidenziano ancora una volta che “qualora non sia ben chiara la criticità, la sospensione delle attività di Chirurgia rappresenta solo l’ultimo tassello di una ben nota carenza di personale medico in quasi tutte le Unità Operative con degli acuti in Ortopedia, Pediatria, Neurologia, Medicina, Urologia, Rianimazione e Radiologia, che sta compromettendo gravemente il rispetto della garanzia dei livelli essenziali di assistenza e di conseguenza il diritto alle cure, con l’impossibilità per i cittadini di essere sottoposti ad interventi, esami diagnostici e riabilitativi, con l’ulteriore prolungamento senza fine delle liste di attesa e il conseguente abbandono di tutti quei malati cronici o soggetti che dovrebbero essere sottoposti ad attività di prevenzione”.

“Assistiamo ciclicamente a monologhi con promesse di potenziamento dei servizi e del personale – aggiungono i dirigenti cislini – per poi constatare un continuo impoverimento delle prestazioni e di professionisti sanitari del presidio ospedaliero di Polla che, è bene ricordare, ricade in un’area a sud di Salerno con una popolazione di circa 70mila abitanti, geograficamente disagiata e lontana da altri nosocomi, alimentando la migrazione sanitaria verso altri centri sanitari anche fuori regione. Si è chiaramente manifestata ormai da molto tempo una contrazione nella facoltà di accesso dei cittadini alle cure e all’assistenza sanitaria tenuto conto che in tale situazione non è possibile assicurare la normale attività assistenziale, fortemente preoccupati per la tenuta dell’intero sistema sanitario locale, a partire dall’integrità psicofisica di lavoratrici e lavoratori che sono di nuovo chiamati a far fronte a carenze di organico  nonché per i cittadini che vedono venir meno l’accesso alle cure e quindi la lesione di un diritto costituzionalmente garantito“.

“Una condizione non più tollerabile – continuano –  che registra periodicamente anche illusori interventi da parte dei vertici sanitari, rappresentanti istituzionali e politici anche del comprensorio, con riunioni organizzative e funzionali che nelle migliori conclusioni decidono di non decidere o tergiversano e distolgono l’argomento su problematiche non certo urgenti, come l’ultima sulle sedi delle postazioni del 118, quando invece il problema principale è la cronica carenza di personale. Quello che si deduce è un abbandono da parte delle istituzioni che non possiamo accettare. Sollecitiamo, quindi, con urgenza l’intervento di tutte le autorità competenti in materia, chiedendo loro di adoperarsi urgentemente al fine di ridare dignità ad un presidio ospedaliero importante come quello di Polla nonché risposte e servizi adeguati alla popolazione che li ha eletti rappresentanti“.

“Il paradosso della chiusura delle attività è stata decisa dal Direttore sanitario del presidio senza che la stessa sia stata condivisa ovvero indirizzata per conoscenza né al Direttore generale dell’Asl Salerno né a quello sanitario” – sottolinea il capo Dipartimento della sanità pubblica e privata di Salerno Cisl Fp, Pietro Antonacchio. E conclude: “La Direzione strategica, pertanto, non è stata coinvolta in una faccenda così grave ed importante. È uno strano segnale da qualsiasi parte si voglia leggere e interpretare. Non vorrei ipotizzare che chi gestisce il presidio di Polla, a guisa del Marchese del Grillo, stia inoltrando chiari messaggi alla Direzione generale“.