#nonsiamofantasmi

#nonsiamofantasmi

14 Dicembre 2019 0 Di La Redazione

Sumai: La “Campania a testa alta” si dimentica degli specialisti ambulatoriali. Peperoni: “Noi fondamentali per i successi raggiunti, ci aspettiamo una maggiore attenzione”.

 

«È assurdo che nel corso dell’incontro “Sanità a testa alta” siano stati toccati tutti i temi caldi per la nostra sanità regionale, dagli ospedali alla medicina generale, ma non si sia fatto neanche un minimo accenno al futuro della specialistica ambulatoriale». Gabriele Peperoni, Vicepresidente nazionale Sumai, commenta con disappunto quanto avvenuto all’aula Moriello del Cardarelli nel corso dell’incontro voluto e organizzato dalla Regione Campania per suggellare l’inizio di una nuova pagina per la sanità regionale, all’indomani dell’ufficiale uscita dal commissariamento.

«È doveroso ricordare – dice Peperoni – che il nostro comparto è fondamentale per la continuità assistenziale della sanità territoriale, ed è stato parte integrante dei successi finora raggiunti. Soprattutto non si è parlato di un nuovo accordo integrativo regionale, mentre per la medicina generale ne sono stati sottoscritti due.

È per questo motivo che abbiamo lanciato l’hashtag #nonsiamofantasmi, per sensibilizzare tutti gli attori in gioco sul fatto che la nostra categoria non può e non deve essere una “spina nel fianco”, ma un settore a cui dare il giusto riconoscimento nell’ottica di un’assistenza sanitaria regionale sempre più efficiente e capillare». Omissione da parte della Regione che ora rischia di creare una frattura proprio tra la parte politica e le migliaia di medici impegnati nella specialistica ambulatoriale.

Tra i tanti temi trattati e le novità annunciate, restano ancora molti i nodi da sciogliere per la specialistica ambulatoriale, in primis la gestione del settore  e la mancanza di un accordo integrativo regionale.
Per Francesco Buoninconti, Segretario regionale Sumai non vi è «nessun intento polemico, solo l’amara sensazione di essere stati considerati uno strumento per evitare la chiusura di alcuni ospedali.

Essere al servizio della sanità regionale con un determinato tipo di contratto – dice Buoninconti- non è un problema nostro, viceversa è responsabilità della politica scegliere con che tipo di contratto assumere gli specialisti. Noi
andiamo avanti a testa alta facendo al meglio il nostro lavoro. Personalmente, tuttavia, credo che sarebbero ben pochi gli ospedali in servizio senza gli specialisti convenzionati. Ci aspettiamo d’ora in poi una maggiore attenzione e una piena assunzione di responsabilità nei confronti del nostro settore».