Niccolò Milani: “Costanza, fatica e sudore ti ripagano sempre, nello sport come nella vita”

Niccolò Milani: “Costanza, fatica e sudore ti ripagano sempre, nello sport come nella vita”

8 Agosto 2021 0 Di Anna Mozzi e Pasquale Maria Sansone

Non sono no-vax, ma non possono fare il vaccino”. È questa la condizione di chi ha avuto un problema di salute tra la prima e la seconda dose, come una reazione allergica alle componenti del vaccino stesso, di chi ha avuto un parere negativo dal proprio medico a causa di patologie pregresse ma anche, e soprattutto, di tutti quei malati rari e cronici che, per via della loro patologia, non hanno la possibilità di accedere alla vaccinazione. Tutte queste persone, oltre a dover fare affidamento soltanto sull’immunità di gregge, al momento non hanno modo di richiedere l’ormai famosa certificazione verde – il green pass – che consentirebbe un maggior ritorno alla mobilità e alla normalità. Secondo la normativa attuale non potrebbero accedere in diversi luoghi al chiuso: piscine, palestre, ristoranti, bar, teatri, cinema. Quale sarà la loro sorte? Il Governo e l’Istituto Superiore di Sanità sembrano essere al lavoro per stilare una lista delle patologie che permettono l’esenzione dalla vaccinazione e quindi l’esenzione da green pass.

Al di là di questa lista di patologie e dei dettagli sulla certificazione alternativa, la criticità maggiore che lo Sportello Legale di OMaR ha avuto modo di rilevare a partire dai quesiti ricevuti dai lettori, è legata proprio alla modalità di attestazione di non vaccinabilità. Insomma il Governo sembra non avere tregua e la speranza di Draghi di andare in ferie risulta al momento di difficile realizzazione.

Intanto continua il nostro viaggio tra gli sportivi agonisti e non alle prese con i condizionamenti che la pandemia sicuramente ha determinato.

Oggi parliamo con un giovane cestista toscano: Niccolò Milani gioca a pallacanestro dall’età di 5 anni militando nelle giovanili del Pistoia Basket 2000 fino all’under 15, successivamente in forza alla Libertas Basket Montale fino all’Under 18. All’età di 16 anni fece da aggregato alla serie C2 di Montale per poi rimanerci fino al campionato di C Gold 2018-2019. Nella stagione successiva si trasferì alla Pallacanestro Agliana 2000 sempre in C Gold fino a dicembre per poi tornare al Montale Basket. Nell’ultima stagione ha giocato per il Bottegone Basket in serie D.  Allievo allenatore e da 4 anni è assistente allenatore delle giovanili del Pistoia Basket 2000.

Come ha vissuto e vive la paura della pandemia, del contagio ed il notevole disagio legato alle indispensabili inevitabili, severe misure restrittive?

La pandemia personalmente l’ho vissuta in due diversi modi: in un primo momento ero veramente carico per la ripartenza post lock down, successivamente con un po’ di rassegnazione causata dal mancato miglioramento della situazione generale relativamente ai contagi e quindi anche alla libertà personale. Ad inizio anno avevo deciso di sospendere addirittura il mio impegno nel Basket giocato a causa delle misure adottate dalla federazione che, a mio avviso, non ci tutelavano. Successivamente con la revisione della formula dei tamponi (un tampone a settimana) ho deciso di ricominciare. Arrivare agli allenamenti la sera con le strade vuote e l’autodichiarazione sempre dietro perché finivamo oltre l’orario del coprifuoco, mettevano un po’ di malinconia. Speriamo che tutto questo non si debba ripetere anche la prossima stagione.

Quanti danni hanno arrecato allo Sport in generale ed al Basket in particolare la pandemia, le chiusure indiscriminate e la confusa gestione politica?

Per lo Sport la pandemia è stata un duro colpo, il Basket in particolar modo è stato molto penalizzato essendo già uno sport con difficoltà economiche. Nonostante questo sono da apprezzare gli sforzi che le società hanno fatto per poter provare ad assicurarci almeno un momento di svago in questo periodo tragico che, a volte sembra anche surreale. Anche se soltanto per un paio di ore 3/4 volte la settimana è stato bello poter stare in compagnia della propria squadra a fare quello che ci piace di più. Questo però è stato un duro colpo per le società che tra sponsor che, avendo difficoltà economiche, si tirano indietro e l’aumento delle spese a causa dei tamponi settimanali che ci erano prescritti hanno dovuto stringere i denti per poter finire la stagione. Inoltre l’assenza di pubblico ha influito sicuramente sia per la visibilità di questo sport sia per le tasche. Fortunatamente abbiamo avuto una nazionale che ha tenuto il nome di questo sport sperando che molte persone abbiano potuto ammirarla ed apprezzarla.

Quanto valore lei attribuisce al binomio Sport-salute?

Lo Sport, a parer mio, è fondamentale per lo sviluppo psicofisico di una persona. L’attività sportiva serve per poter avere una vita più sana, mantenendoci costantemente in allenamento, viviamo sicuramente una vita più sana. Inoltre, quando si entra in palestra, la mente si svuota, i problemi rimangono fuori la porta e per un paio di ore abbiamo la testa libera dai problemi di tutti i giorni.

Cosa le hanno dato lo Sport in generale ed il Basket in particolare in termini di crescita personale, sociale e professionale?

Lo Sport è molto utile per la crescita personale: riesce a farci essere persone migliori e soprattutto ci insegna a imparare dagli errori. Soprattutto nel secondo caso è un aspetto importantissimo nella vita di ogni persona. Lo sport mi ha insegnato che se davanti a me ho una “montagna”, una volta arrivato alla vetta, con fatica e sudore, la discesa sarà il premio del lavoro svolto. Questo significa che se ti alleni duramente, con costanza e professionalità i risultati arriveranno automaticamente. Questo ovviamente sia nello Sport che nella vita.