Nel Cilento dei centenari la scoperta della “Dieta mediterranea”

Nel Cilento dei centenari la scoperta della “Dieta mediterranea”

4 Ottobre 2025 Off Di Corrado Caso

“Mangiare è una necessità ma mangiare intelligentemente è un’arte.” (François de La Rochefoucauld)

“Una alimentazione è sostenibile se ha un basso impatto ambientale, se contribuisce alla sicurezza degli alimenti e alla salute della presente e futura generazione, se rispetta le biodiversità e gli ecosistemi e se è culturalmente, economicamente accessibile e ottimizza le risorse naturali o umane” ( F. O. Biodiversity and  Sustenaible Dieto United Against Hunger Internazional Scientific Symposium- Roma 3 novembre 2010).
Sembra lontano quasi inimmaginabile il tempo in cui carestie e malattie da malnutrizione erano specchio di una povertà diffusa. 
Ma la crisi economica, l’attualità drammatica di guerra e crisi climatica, sono una realtà erosiva che sconfessa ogni sicurezza. Il   numero degli affamati non accenna a diminuire, mentre il mondo è afflitto da crisi sempre più profonde. Secondo l’ultimo rapporto del 2024 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): “sullo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo”, pubblicato da più agenzie specializzate delle Nazioni Unite, nel 2023, ha verificato che circa 733 milioni di persone hanno sofferto la fame, il che equivale a una persona su undici in tutto il mondo e a una persona su cinque nella sola Africa.
Fame e povertà condizionano la vita e la salute di gran parte dell’umanità. Purtuttavia esiste una diversa realtà.  Benessere e consumismo sono quasi esclusivamente concentrati nelle mani delle società più industrializzate e opulente.
Il consumismo fuori misura   ha aperto, a sua volta, il capitolo   delle malattie da iperalimentazione e cattiva alimentazione. Siamo carnefici e vittime dell’abbondanza e di un uso smodato e improprio del cibo. Le nostre abitudini alimentari sono condizionate, molto spesso, dal binomio sovrappeso-benessere, una forma di sortilegio a un vissuto di povertà e carestia che ha caratterizzato il secolo breve. La conseguenza è che obesità, diabete, ipertensione arteriosa, aterosclerosi e tumori sono le prime cause di morbilità e mortalità dei popoli del benessere.
Est modus in rebus!
Per un senso di filiazione e orgoglio salernitano vi parlerò della buona dieta. Vi parlerò del Cilento e di Ancel Keys biologo e fisiologo statunitense. Keys per una serie di vicissitudini. venne in Italia dove rimase per quarant’anni. Studiò le usanze locali del popolo cilentano, particolarmente, le abitudini alimentari.  Nelle sue ricerche, comprese i benefici effetti per la salute di uno stile di vita di quella che definì la “dieta mediterranea”: una dieta “parca” ed essenziale. Si rivelò in una lunga sperimentazione uno dei modelli alimentari più sani. Efficace nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e tumorali e promessa di vita lunga e benessere. Studi epidemiologici condotti dalla American Heart Association indica nella dieta mediterranea, se associata a stili di vita salubri, la proprietà di abbassare del 50% la mortalità per malattia coronarica. Un ulteriore studio    pubblicato su Diabetes   la DM si è dimostrata in grado   di influire sulla predisposizione genetica al diabete. La ricerca era caratterizzata dalla somministrazione di differenti quantità di frutta e verdura, pesce, legumi, il tutto condito   da olio extravergine di oliva. La conclusione dello studio della durata di 5 anni dimostrò che la DM è in grado di ridurre la glicemia, il livello plasmatico di lipidi e il rischio di ictus, la morte cardiaca improvvisa, soprattutto, nel sesso femminile over60, i tumori del pancreas in relazione all’effetto antiossidante.
La ricerca rilevò un dato inatteso.  La dieta mediterranea raddoppia i parametri mentali: relazione sociale risposte emozionali un miglioramento proporzionale alla quantità di frutta e verdura consumata.  Oltre la dieta, divenuta patrimonio dell’UNESCO, Ancel Keys aggiunse che, se si vuole vivere sani e a lungo, è fondamentale combattere la sedentarietà e lavorare come i contadini dal Cilento perché la vita all’aria aperta comporta una spesa energetica che influisce sul tessuto adiposo e ha un’azione antinvecchiamento.
Keys divenne libro vivente delle sue ricerche. Visse  a Pioppi, un piccolo paesino di pescatori nel Cilento dove a sua imperitura memoria è sorto il Museo della Dieta Mediterranea dedicato a educare i visitatori sui benefici della buona alimentazione. Beneficiò delle proprietà dei suoi studi vivendo oltre i cento anni. Rientrò in America dove dopo poco tempo morì sognando, forse per un ‘ultima volta, il volto e la gratitudine dei suoi centenari, il mare e i boschi incantati del Cilento.