Mostra d’arte a Sorrento, furto alla Lupin ma il colpevole viene scoperto

Mostra d’arte a Sorrento, furto alla Lupin ma il colpevole viene scoperto

18 Novembre 2023 Off Di Gaetano Milone

Sequestrata a Sorrento nell’abitazione di un noto collezionista “mercante” di opere d’arte da parte dei Carabinieri del Nucleo Tutela Ambientale di Napoli, un “Guido Reni” esposto e poi misteriosamente scomparso in una delle tante costosissime mostre d’arte organizzate a Villa Fiorentino dalla Fondazione Sorrento.

“Una Collezione Eclettica” il titolo della mostra visitabile  dal 26 ottobre al 19 novembre, (cinque euro il biglietto d’ingresso) promossa – come si legge nella brochure informativa, dal comune di Sorrento, dalla Fondazione Sorrento (Presidente Gianluigi Aponte), dall’Istituto di Cultura “Torquato Tasso” con opere di Gioacchino Toma, Vincenzo Magliaro un disegno di Morelli, artisti stranieri e soprattutto  una tela eccezionale, per importanza e valore commerciale (cinque-sei milioni di euro) uno “Studio di una Testa di Cristo di Guido Reni, capolavoro  esposto senza nessuna ragione storiografica essendo  di secoli anteriore alle tele esposte.

 Ad appena tre giorni dall’inaugurazione della mostra, in seguito ad una perizia di un noto Ctu del Tribunale di Napoli, chiamato dall’Amministratore Delegato della Fondazione,  che stilò documentazione dubitativa sull’autenticità dell’opera del Reni, peraltro trasportata ed esposta senza alcuna precauzione , la tela venne rimossa “abusivamente” dalla parete e nessuno, visitatori compresi, seppero  dove era stata “custodita.

 Il colpo di scena, ieri mattina da parte dei Carabinieri della Compagnia di Sorrento, diretti dal maggiore Ivan Iannucci con il supporto dei colleghi del Nucleo tutela Ambientale di Napoli.

A custodirlo a casa sua tra numerose “opere d’arte” di provenienza in via di accertamento ( sembra che una stanza dell’appartamento destinata ad ospitare tele ed oggetti artistici sia stata “sigillata” dagli uomini della Benemerita)  lo stesso proprietario e curatore della Mostra che dovrà, fra l’altro, svelare la provenienza del quadro, presumibilmente vecchia copia contraffatta e, nel caso contrario, da quale collezione pubblica o privata proviene.