Momy Hilmi: “Bisogna essere competenti nell’allenare la forza mentale dei ragazzi”

Momy Hilmi: “Bisogna essere competenti nell’allenare la forza mentale dei ragazzi”

12 Ottobre 2023 Off Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?

Sicuramente è stata una situazione totalmente nuova per tutti, è di fronte al non conosciuto, l’errore è dietro l’angolo, alcune volte aimè inevitabile, il principio cardine da seguire, è la razionalità, mi spiego meglio, in relazione alle informazioni, che abbiamo a disposizione, creare una programmazione, che si attenga alle indicazioni date dai professionisti del caso.
Per quanta riguarda il mondo del calcio, ciò ha significato fondamentalmente, educare i ragazzi ad un attività domestica, indirizzata dalle figure tecniche delle varie società.
Chiaramente quest’attività, non compensava l’attività regolare, ma limitare i danni era e doveva essere la vittoria più grande in quel momento.

Ho vissuto, quel momento cercando di tutelare le persone a me care e dando un contributo utile a chi faceva parte della mia vita.
La gestione delle emozioni in quel periodo, era una lezione da non perdere, apprendere da quella situazione difficile significava portare avanti un modo corretto di reagire alle difficoltà che la vita ci presenta, comportamento di qui dobbiamo essere da esempio, oltre che a saper trasmettere, ritengo infatti che sia la conditio si ne qua non per una persona che svolge il mio mestiere.
Oggi per fortuna siamo rientrati alla normalità, per quanto riguarda la parte operativa, pur sapendo che il virus esiste, e di conseguenza va tenuto conto della cosa.
Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?
Il continuo mutamento del virus, ha messo in grave difficoltà, gli organi competenti nel diramare un protocollo chiaro e facilmente attuabile per tutti, questo ha generato delle diversità nel procedere con le attività del calcio, il mondo professionistico aveva maggiori risorse per potersi adeguare ai protocolli, quello dilettantistico molte meno.
Si è creato cosi un divario ancora più netto tra i praticanti, tutt’oggi infatti servirebbe compiere degli sforzi maggiori come paese per migliorare la situazione psico-motoria delle giovani generazioni attuali.
Anche se parlando di questo problema, andiamo a toccare un tema che è stato evidenzaiato ancora di più dalla pandemia, ma che andava affrontato anche prima visto il cambiamento dello stile di vita ed educativo dei giovani di oggi.
Da addetto ai lavori mi auguro che chi di competenza, studi a fondo la problematica per mettere in campo delle idee funzionali al miglioramento di questo importante tema.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
La forza di volontà, è una peculiarità fondamentale, che lo sport permette di acquisire, a chi lo pratica.
Noi addetti ai lavori, dobbiamo essere bravi a far risaltare questa peculiarità è a favorirne la crescita, in quanto chiave per il miglioramento della forza mentale dei soggetti che abbiamo di fronte.
Ecco, sull’allenare la forza mentale, noi addetti ai lavori, dobbiamo fare un passo avanti, sopratutto oggi, visto il cambiamento dei giovani, dobbiamo diventare più competenti nell’usare lo sport, come arma, per permettere ai ragazzi, di crescere sotto questo aspetto, le comodità del loro stile di vita e la troppa protezione dal punto di vista genitoriale fa si che i giovani siano troppo carenti.
Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?

A livello generale, ad un ragazzo gli consiglierei di chiedersi se veramente il calcio gli piaccia tanto, in quel caso gli direi soltanto di non smettere di provare, e a divertirsi nel mentre, imparerà cose che gli serviranno in ogni ambito della vita, questo è il fantastico ruolo dello sport.