Migranti ai tempi del Covid

Migranti ai tempi del Covid

12 Maggio 2021 0 Di Martina Astarita

Sabrina Terracciano

Capitani coraggiosi. O meglio uomini di mare formati al rispetto della vita umana, del Codice della Navigazione ma, soprattutto, di regole non scritte, quelle del “muto soccorso”, dell’amore per il prossimo. L’Asso 30 rimorchiatore dell’Augusta Off Shore – Gruppo Cafima di Napoli, a supporto di una piattaforma petrolifera in Libia, ha “raccolto” durante la notte di lunedì, da una petroliera dismessa ancorata al fondo, a 65 miglia a nord ovest di Tripoli, usata come nave cisterna per trasbordo petrolio, diciassette migranti “scappati” dalla Libia e come tanti altri, diretti in Italia. Uomini, donne, bambini in cerca semplicemente del diritto alla vita, alla sopravvivenza, di un’esistenza normale

Accordi internazionali impongono alle navi in navigazione in acque internazionali di trasportare i migranti in “porti sicuri” cioè dove vengono accolti ed ospitati (Tripoli non è classificato tale) e quindi necessariamente in Italia e nello specifico a Lampedusa.  Al comando dell’Asso 30, Emiliano Astarita, figlio d’arte, il papà Franco è un altro prestigioso esponente della marineria della penisola sorrentina, protagonista di altri numerosi salvataggi negli ultimi mesi, per la presenza continua della sua nave sulle rotte seguite dai migranti per riacquistare purtroppo con il frequente naufragio delle piccole imbarcazioni quella libertà inseguita dalla nascita.  “Il recupero dei diciassette migranti tra cui sette minorenni ed una donna, provenienti da Nigeria, Ghana, Gambia, Liberia – ha spiegato il comandante Astarita è stato molto complesso anche per le condizioni avverse del mare. Erano saliti sull’installazione petrolifera usando i jeans come cime e la richiesta di intervento è partita dalla Libia.” A febbraio ne ho salvati 350 tra cui donne, neonati e bambini”.

“E’ una tragedia immane che viviamo nel quotidiano – ha concluso Emiliano Astarita- che ci sconvolge soprattutto per le numerose vittime a causa dei naufragi delle fragili imbarcazioni spesso usate dai migranti, che andrebbe risolta a livello internazionale”.

La Preside dell’Istituto Nautico Nino Bixio di Piano di Sorrento, la scuola che ha formato tanti prestigiosi uomini di mare, vanto della marineria italiana e dove ha avuto la sua formazione anche Emiliano Astarita, ha espresso giudizi lusinghieri sull’operato del comandante originario di Piano di Sorrento.

“Al Nautico – ha dichiarato la professoressa Teresa Farina –   formiamo prima di tutto le persone. Una formazione che i nostri ufficiali sanno esprimere nei momenti di difficoltà e di gestione degli imprevisti del loro delicato lavoro. Come in questo caso”.

“Conosco Emiliano Astarita da ragazzo – ha commentato il sindaco di Piano di Sorrento – Vincenzo Iaccarino. Il prestigio della nostra marineria nel mondo è alimentato anche e soprattutto dagli splendidi ufficiali e benemeriti cittadini che la nostra città ed il suo prestigioso Istituto Nautico – hanno saputo esprimere”.