
Medici gettonisti, dal 31 luglio stop a nuovi contratti
31 Luglio 2025Scatta il 31 luglio lo stop definitivo ai nuovi contratti per i medici e infermieri “gettonisti”, ovvero quei professionisti assunti tramite cooperative esterne, spesso a condizioni economiche elevate, per coprire i vuoti negli organici degli ospedali italiani. Lo prevede il decreto approvato lo scorso 17 giugno 2024, che vieta il rinnovo o la stipula di nuovi accordi con questi lavoratori a gettone. I contratti già in essere continueranno fino alla loro naturale scadenza, ma il sistema sanitario pubblico si prepara a una fase critica, soprattutto nei pronto soccorso. “Era un fenomeno vergognoso e costoso”, afferma Gianluca Giuliano, segretario nazionale di UGL Salute, “ma non possiamo far finta che la loro improvvisa uscita non crei problemi: i gettonisti hanno garantito la continuità dell’assistenza, soprattutto in pronto soccorso. Le Regioni si sono fatte trovare impreparate di fronte a questa scadenza, tanto che si ipotizzano già nuove richieste di deroga”.”.
Il ricorso massiccio ai gettonisti – definito da molti come una “stortura del sistema” – ha permesso finora di tenere in piedi interi reparti ospedalieri, ma a un prezzo altissimo. Secondo l’Autorità nazionale anticorruzione, il fenomeno è costato oltre 2,1 miliardi di euro alla collettività. Secondo i dati della Simeu (Società Italiana di Medicina d’Emergenza-Urgenza), circa il 30% dei pronto soccorso italiani conta su personale proveniente da cooperative. In alcuni ospedali, questi medici e infermieri arrivano a coprire fino all’80% dei turni. Il decreto prevede che tutti i contratti in essere scadano entro 12 mesi: il 42% entro tre mesi, il 26% entro sei mesi, il restante 32% entro un anno. Ciò significa che, gradualmente, tutti gli ospedali dovranno fare a meno di questa “stampella”, spesso l’unica risorsa per mantenere aperti i reparti. A smorzare i toni è Pierino Di Silverio, segretario nazionale di Anaao Assomed, il sindacato dei medici ospedalieri. “Dal 31 luglio non si potranno più stipulare nuovi contratti, ma quelli già firmati resteranno in vigore fino alla loro scadenza. Quindi non assisteremo a un’uscita di massa da un giorno all’altro”, chiarisce. Secondo Di Silverio, l’emergenza più immediata è un’altra: “Il problema vero riguarda le ferie estive: con organici già ridotti, molti medici ospedalieri rischiano di non potersi assentare. Non per colpa dello stop ai gettonisti, ma per una carenza strutturale mai risolta”.
Senza soluzioni strutturali, le Regioni potrebbero presto chiedere deroghe alla norma. Alcune voci parlano già della possibilità di finanziare nuovamente cooperative con soldi pubblici, per evitare il rischio concreto di ospedali e pronto soccorso senza personale sufficiente a garantire i servizi essenziali. “Non possiamo più procedere a tentoni”, avverte Giuliano. “È necessario avviare subito una strategia strutturale per rafforzare gli organici e adeguare le retribuzioni alla media europea. Solo così si potrà porre fine in modo definitivo a queste storture del sistema sanitario”.