Medici di medicina generale: è lotta in… famiglia

Medici di medicina generale: è lotta in… famiglia

8 Febbraio 2019 0 Di Alessandro Magliulo

Contrasti fra Smi e Fimmg, le sigle sindacali che rappresentano i professionisti dell’assistenza primaria. La frattura si è consumata sul futuro della continuità assistenziale.

Luigi De Lucia – Segretario regionale Smi Campania

Silvestro Scotti presidente ordine dei medici Napoli

Oramai è rottura aperta nel rapporto fra Sindacato medici italiani e Federazione italiana medici di medicina generale. Motivo del contendere, la diversa visione in merito all’organizzazione dell’assistenza sanitaria territoriale. Per i primi resta fondamentale, per garantire l’assistenza ai cittadini, l’anello della catena della medicina territoriale rappresentato dai medici della continuità assistenziale. I secondi invece propendono per il superamento di questo modello che dovrebbe essere sostituito dai, cosiddetti, “micro team”.
E così, il segretario regionale Smi della Campania, Luigi De Lucia, attacca il segretario nazionale della Fimmg Silvestro Scotti: “Siamo nettamente contrari alla proposta di ridimensionare il servizi di continuità assistenziale (ex guardia medica) in Campania. Questa decisione lede il diritto all’assistenza medica garantita a tutti i cittadini italiani.

“Non ci convincono i cosiddetti micro team, sponsorizzati dalla Fimmg di Scotti  – chiarisce De Lucia – né la scelta di scaricare compiti impropri (magari allargando l’uso dei codici bianchi) sul 118 e sui Pronto soccorso, questa decisione intaserebbe ulteriormente i nostri ospedali. Siamo contrari alla continuazione di una trattativa, che sancisce lo smantellamento della continuità assistenziale h. 24. Così come, siamo in netto disaccordo con le posizioni della Fimmg che sostiene questa manovra odiosa contro i lavoratori e contro i cittadini”.

L’esponente regionale dello Smi spiega inoltre “va ribadito che il servizio di guardia medica è finalizzato ad effettuare interventi di natura indifferibile, quindi per quei casi che non possono attendere l’assistenza dei medici di famiglia il mattino a partire dalle 8,00. Per queste ragioni, unitamente al fatto che vanno garantiti i Lea in modo uniforme in tutto il Paese”.

Da qui l’annuncio del Sindacato medici italiani di aver avviato una mobilitazione di tutti gli operatori della sanità “contro la volontà della Regione Campania di volere far passare questa odiosa proposta della fimmg”.

“Valuteremo – prosegue De Lucia – tutte le azioni , anche eventuali ricorsi legali (un ricorso al Consiglio di Stato il nostro sindacato lo presentò sulla stessa questione alcuni anni fa) per mantenere in piedi i servizi di Continuità assistenziale senza chiudere il servizio notturno ai cittadini”.

“Vorremmo, invece, chiedere alla Regione Campania– conclude De Lucia – quanti siano gli accessi effettuati ai servizi offerti la notte e nei festivi dalla ex guardia medica di Napoli e nella nostra regione per far emergere la grande utilità sociale di questo servizio”.