Matteo Bonavolontà: “Cultura dello sport scadente in Italia, si riparta dalle scuole”

Matteo Bonavolontà: “Cultura dello sport scadente in Italia, si riparta dalle scuole”

23 Novembre 2021 0 Di Pasquale Maria Sansone

Molto tempo fa il mister o il suo vice si occupavano dell’ allenamento del Portiere, oggi è fondamentale un allenamento sviluppato da un preparatore specifico, ormai inserito negli organi tecnici delle società di calcio professionistiche.

L’estremo difensore lavora da solo, allenando forza, destrezza, agilità e coordinazione, addestrandosi a tuffarsi e a parare i tiri da varie distanze e angolazioni.

Si punta molto sul numero delle ripetizioni, per acquisire i movimenti corretti.

Si passa poi al suo inserimento nel gruppo, in modo che possa partecipare al gioco di squadra sia in fase di attacco che di difesa, con il risultato che attualmente il portiere gestisce il pallone con i piedi nel 64% dei casi.

La presenza di un preparatore ad hoc può dunque rilevarsi di primaria importanza, per gestire anche le sensazioni, le preoccupazioni o le paure  cui va incontro il portiere che si appresta ad affrontare una partita.

 Attualmente il portiere oltre ad essere considerato l’ultimo baluardo difensivo, è anche il primo attaccante e in alcuni schemi tattici assume un ruolo determinante nella fase di costruzione della manovra e come tale deve possedere doti di leadership al di sopra della media.

Dell’attività del Portiere di Calcio, di Covid e di Salute parliamo con un allenatore di vaglia: Matteo Bonavolontà.

Come ha vissuto e come vive la paura della pandemia, del contagio ed il notevole disagio legato alle indispensabili severe misure restrittive?

Personalmente l’ho vissuta cercando dì rimanere vivo, facendo più cose possibili e  organizzandomi al massimo sia durante il lockdown che nel periodo in generale, l’ho presa come un opportunità  per fare altro, come studiare, investire su me stesso e aiutare la mia crescita personale.

La paura e l’incertezza è stata ed è tanta ma il giusto, perché reputo fondamentale l’approccio e la mente in queste difficili situazioni.

Poi fortunatamente sono riuscito sempre a lavorare o da casa o in campo poi quando hanno riaperto.

Quanti danni hanno causato allo Sport in generale ed al Calcio in particolare le chiusure indiscriminate e la confusa gestione politica?

Danni direi tanti, anche perché soprattutto nel calcio anche prima della pandemia avevamo grandi problemi economici, organizzativi e di strutture in Italia , soprattutto nelle piccole società e nei settori giovanili.

Secondo me la confusione e qualche piccolo errore da parte del governo è stato fatto perché era comunque una situazione nuova, difficile e complicata da gestire.

Nel complesso non possiamo lamentarci, non era semplice per chiunque gestirla e comunque i buoni risultati con il tempo e con i vaccini sono arrivati. In Italia siamo uno dei paesi che ad oggi sta meglio quindi non possiamo che essere fiduciosi nonostante la politica sia un tema sempre dolente ma non vorrei mai entrare in questi discorsi.

Quanto valore attribuisce al binomio Sport- Salute?

Direi che la salute è imprescindibile dallo sport, uno non può esistere senza l’altro, in Italia purtroppo ancora siamo indietro a confronto con molti altri paesi, dovremmo inserire maggiori ore di sport nelle scuole e creare la cultura di fare sport anche solo per benessere.

Reputo molto più importante lo sport di base fatto all’aria aperta e nei parchi che lo sport agonistico, tutti devono aver accesso allo sport e tutti devono praticarlo a qualsiasi età.

Cosa le ha dato la pratica in termini di crescita personale, sociale e professionale?

Lo studio è importantissimo ma con la pratica si impara veramente, sul campo si capiscono le varie situazioni differenti e si crea sempre un lavoro personalizzato per i nostri atleti.

Ho avuto la fortuna si allenare in tre diversi continenti, in tantissime città, tantissimi atleti dì tutte le categorie sia maschili che femminili e questo mi ha aiutato molto a capire che ogni situazione è diversa, ogni atleta ha esigenze differenti e bisogna essere bravi noi tecnici a creare un abito su misura per ognuno dì loro.

La funzione del Portiere in una squadra di Calcio è fondamentale per gli sviluppi ed il felice epilogo dell’agone sportivo. Qual è la formula più efficace per allenare un Portiere?

Il portiere deve essere un atleta completo, gli aspetti fisici, psicologici e tecnici sono fondamentali.

Non esiste una formula esatta per tutti, come detto in precedenza ogni atleta è diverso, ma la tecnica soprattutto nei settori giovanili è fondamentale insegnarla alla perfezione per dare le basi al nostro portiere del futuro.

Naturalmente un altro aspetto importantissimo è la coordinazione che si migliora tantissimo dai 5 ai 12 anni solo praticando tantissimi sport e giocando per strada come una volta e questo purtroppo manca negli ultimi anni.