Matteo Bologna, la pandemia ha tolto ai bambini la possibilità di fare sport

Matteo Bologna, la pandemia ha tolto ai bambini la possibilità di fare sport

5 Gennaio 2022 0 Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

La pallacanestro, disciplina tra le più praticate e seguite al mondo, è uno degli sport di squadra per eccellenza, caratterizzato dal ritmo di gioco elevato, dai continui rovesciamenti di fronte e dalle giocate molto spettacolari.

Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un esponente, sia come giocatore che come allenatore, di questo sport: Matteo Bologna

Come hai vissuto e come vivi la paura della pandemia, del contagio ed il notevole disagio legato alle indispensabili severe misure restrittive?

Questa pandemia inizialmente è stata molto dura da affrontare, si combatteva contro un nemico sconosciuto che ci ha chiuso nelle nostre case per evitare il propagarsi di questo virus e le notizie che ci arrivavano erano molto confusionarie non si sapeva cosa pensare, è stato molto stressante e frustrante perché ha tolto, a tutti, la libertà di vivere la propria vita non solo nella quotidianità ma anche i progetti futuri, però grazie agli studi medici di tutto il mondo si è incominciato a capire che c’era una speranza di poter riprendere a vivere “normalmente”  e ci si è riusciti a tranquillizzare lievemente.

Sicuramente adesso, che un minimo di normalità è tornata, si vive più tranquilli, si è capito che sarà una lunga lotta e che per adesso non si può fare altro che convivere con questo virus, perché pur seguendo le regole il rischio di essere contagiati esiste, con questo non voglio dire che non servano, anzi bisogna sempre rispettarle ma il rischio rimane.

Il disagio legato alle misure restrittive rimarrà per tanto, nel bene o nel male sono quelle che, seppur indispensabili, non permettono di tornare al cento per cento alla normalità, il vedere gli amici, i parenti indossando la mascherina toglie tanto.

Quanti danni hanno causato allo Sport in t ed al Basket in particolare le chiusure indiscriminate della prima ora e la confusa gestione politica?

I danni che ha causato al mondo dello sport e al basket sono tantissimi specie per i più giovani, lavorando come allenatore nelle giovanili e istruttore di minibasket lo vedo in prima persona, la chiusure delle palestre e delle scuole ha tolto ai bambini e ai ragazzi la possibilità di muoversi, di conoscere il proprio corpo attraverso il movimento, ha tolto la possibilità di relazionarsi con i coetanei che per un bimbo piccolo è una parte fondamentale della crescita, adesso ne stiamo pagando le conseguenze perché non avendo fatto esperienze ci sono bambini che fanno molta fatica nel controllo del loro corpo, cercano spesso il contatto coi compagni di gioco che tristemente non possiamo permettere per via della pandemia ancora in atto.

La situazione per i ragazzi dai 12 ai 17 anni non cambia molto, per loro sarà più facile recuperare perché avendo già delle basi, quello di cui sono certo è che gli allenatori e istruttori, di tutti gli sport non solo del basket, dovranno lavorare davvero sodo per aiutare i ragazzi.

Quanto valore attribuisci al binomio Sport-Salute ovvero quanto è fondamentale l’attività sportiva per il conseguimento ed il mantenimento del benessere psicofisico?

Sono estremamente convito che sia fondamentale al benessere psicofisico della persona praticare un’attività sportiva.

L’attività sportiva migliora la vascolarizzazione, quindi, facilita il passaggio del sangue, aumenta la capacità del cuore di pompare il sangue, diminuisce le probabilità di incappare in determinati tipi di malattie, a livello psichico riduce lo stress dandoti una valvola di sfogo non indifferente e soprattutto per i bambini è molto utile per socializzare e apprendere cose nuove.

Cosa ti ha dato il Basket in termini di crescita personale sociale e professionale?

Devo tanto al basket, ho iniziato quando avevo 5 anni e mi ha aiutato a superare la mia timidezza, ho fatto tante amicizie grazie anche a tutti i tornei estivi e non, che spero tornino presto, mi ha insegnato il rispetto, a collaborare per raggiungere un obbiettivo comune ma non basta perché serve anche duro lavoro, sacrificio e sono gli stessi insegnamenti che da allenatore cerco di passare ai miei ragazzi.

Il basket è una parte fondamentale della mia vita e spero che sia così per tanto tempo ancora.