Candidati manager Aziende sanitarie: ottimi, coerenti e … indagati

Candidati manager Aziende sanitarie: ottimi, coerenti e … indagati

31 Maggio 2025 Off Di Antonio Magliulo

A questo “profilo base” si giunge se, al giudizio espresso della Commissione di valutazione degli aspiranti direttori generali (ottimi e coerenti tutti quelli promossi), si aggiunge la “qualifica” prodotta dalla Magistratura inquirente che ne ha inserito un paio nel registro degli indagati.

Dopo Amedeo Blasotti, direttore generale dell’Azienda sanitaria locale di Caserta, che si sarebbe autosospeso (al momento non vi sono evidenze in tal senso), dopo le contestazioni di reati gravi che gli ha mosso il Giudice, ecco l’arrivo della tempesta giudiziaria anche per l’ingegnare Ciro Verdoliva, direttore generale, per due mandati consecutivi, dell’Azienda sanitaria locale Napoli 1 Centro.

Anche per lui, oltretutto considerato una punta di diamante nel panorama dei manager Asl Campani, la contestazione di reati gravi di natura economica: turbativa d’asta ai tempi del Covid. Il riferimento è agli ospedali modulari, forniti da unna ditta di Padova, costruiti: a Ponticelli, accanto all’ospedale del Mare; a Caserta, nel parcheggio dell’Azienda ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano; a Salerno nei pressi dell’Azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”. In realtà alla fine, rispetto al progetto iniziale, finì per entrare in funzione ed essere utilizzata la sola struttura di Ponticelli. Gli altri due ospedali prefabbricati anti-covid finirono per risultare l’ennesimo monumento all’inefficienza ed allo spreco di denaro pubblico. Utili solo alla ditta che li ha prodotti.

È anche su questo filone, in continua evoluzione, che i magistrati – sollecitati da diverse denunce – hanno posto l’attenzione, nella convinzione di poter allargare il campo delle indagini ad altri soggetti coinvolti e di accertare, dopo  tanti anni, eventuali responsabilità.

Sull’altro fronte di indagini sanitarie si allunga, sinistra, la pesante ingerenza della delinquenza organizzata legata, nel Casertano, ai casalesi. Insomma ce n’è d’avanzo per concludere che la storia non finisca qui. Anzi, che è destinata ad allargarsi.

La vicenda si potrebbe concludere con un  – 2  nella rosa dei papabili direttori generali, il che non è di bun auspicio per nessuno: “nominanti” e “nominatore”. Insomma, alla vigilia del rinnovo degli mincarichi dei manager sanitari, per De Luca si delinea un ulteriore percorso ad ostacoli che, di sicuro, non gli lascia dormire sonni tranquilli.