Malattie cardiovascolari, Sud ancora indietro su ricoveri e prevenzione

Malattie cardiovascolari, Sud ancora indietro su ricoveri e prevenzione

9 Giugno 2025 Off Di La Redazione

Negli ultimi vent’anni in Italia è calata la mortalità per malattie cardiovascolari, ma il miglioramento non è stato omogeneo. Le Regioni del Sud continuano a registrare più ricoveri, maggiore mortalità e un ricorso più elevato a cure fuori regione. È quanto emerge dal secondo rapporto del gruppo di lavoro su “Equità e salute” dell’Istituto Superiore di Sanità, pubblicato sul sito Iss.

Il divario Nord-Sud riguarda anche i fattori di rischio e i comportamenti preventivi. Sedentarietà, obesità e alimentazione inadeguata risultano più diffusi nel Mezzogiorno, dove si osservano anche le maggiori disuguaglianze sociali. Secondo Rocco Bellantone, presidente Iss, il gruppo è stato istituito “per offrire strumenti utili a mitigare le disparità regionali nell’accesso all’assistenza sanitaria”.

Nel dettaglio, i ricoveri per infarto miocardico acuto tra gli uomini sono scesi del 20% dal 2010 al 2023, passando da 270,3 a 208,3 per 100.000 abitanti; tra le donne il calo è stato del 34%. Tuttavia, nel 2023 le Regioni del Sud presentano ancora i tassi più alti, con valori standardizzati pari a 223,46 negli uomini e 78,29 nelle donne, contro 200,20 e 66,40 del Centro, e 206,88 e 68,29 del Nord. Per l’ictus, i tassi più alti nell’ultimo periodo si registrano nel Nord (Liguria, Provincia di Bolzano, Umbria).

La mobilità sanitaria mostra un altro divario rilevante. Nei bypass aortocoronarici, le Regioni del Nord hanno tassi di mobilità intra-nazionale intorno al 6%, contro picchi del 30% in Calabria, che nel 2023 è risalita dopo un trend decrescente fino al 2019. Per gli interventi alle valvole cardiache, le fughe dal Sud hanno toccato il 27% nel 2014, restando superiori alla media nazionale anche negli anni successivi.

La mortalità per malattie del sistema circolatorio è calata del 70% dal 1980 al 2021, ma il Sud resta indietro. Nel 2021, il tasso negli uomini è ancora superiore alla media nazionale (362,17), mentre le donne del Sud hanno sempre avuto tassi più elevati rispetto al resto del Paese.

Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte in Italia e in Europa, con un impatto del 20% sugli anni di vita persi negli uomini e del 16% nelle donne. Nonostante un calo costante di questi valori nel tempo, i dati restano più alti nel Sud e nelle Isole.

Dal punto di vista dei comportamenti a rischio, tra il 2008 e oggi non si registrano miglioramenti significativi. I fumatori sono scesi dal 30% al 24%, ma la sedentarietà è salita dal 23% al 28%, mentre il 43% della popolazione è in sovrappeso o obesa. Il consumo di frutta e verdura resta insufficiente, con un forte gradiente geografico e sociale.

Infine, l’analisi dei dati fisiologici e biochimici evidenzia un calo dell’ipertensione e della pressione elevata, ma con differenze legate a territorio e status socioeconomico. I dati provengono dai sistemi di sorveglianza PASSI e PASSI d’Argento, dall’Italian Health Examination Survey del progetto CUORE dell’ISS, dalle schede di dimissione ospedaliera del Ministero della Salute e dai dati ISTAT di mortalità per causa.

 

 

 

 

Fonte: https://www.doctor33.it/articolo/64614/malattie-cardiovascolari-sud-ancora-indietro-su-ricoveri-e-prevenzione-il-report-iss