L’obesità aumenta i pericoli del Covid-19

L’obesità aumenta i pericoli del Covid-19

29 Marzo 2021 0 Di Luigi De Rosa

In particolare nei pazienti di età inferiore ai 50 anni la percentuale di chi soffriva di obesità tra gli infettati era il doppio della media nazionale.

 

L’obesità è una patologia che aggrava, e spesso scatena altre patologie, infatti, è cosa acclarata che l’eccesso di peso ha un forte legame con diabete, ipertensione, infarto e malattie renali. Studi americani hanno dimostrato che tra le cause che rendono più difficoltosa la guarigione dall’infezione da Sars Cov-2, c’è proprio l’obesità dei pazienti. Ha sancirlo è lo studio dell’American Heart Association Covid-19 Cardiovascular Disease Registry coordinato dal professor Nicholas S. Hendren e pubblicato sulla rivista scientifica “Circulation”. Il lavoro americano ha analizzato i dati di oltre 7600 pazienti affetti da nuovo coronavirus provenienti da ottantotto ospedali statunitensi. L’obesità tra i ricoverati era iper-rappresentata rispetto alla media della popolazione americana, ben il 43% di loro era obeso. In particolare nei pazienti di età inferiore ai 50 anni la percentuale di chi soffriva di obesità tra gli infettati era il doppio della media nazionale. La mortalità tra i pazienti dello studio si è rivelata pari al 17,1%, mentre il 21% del campione è stato sottoposto a ventilazione meccanica. Gli obesi hanno avuto una percentuale di mortalità superiore al 26% rispetto ai non obesi e una necessità della ventilazione meccanica superiore all’80%. Negli stessi pazienti è stato riscontrato un rischio d’insufficienza renale nonché di tromboembolismo venoso e polmonare. Addirittura lo studio ha constatato che nei grandi obesi di età inferiore ai 50 anni il rischio di mortalità per covid-19 era superiore al 36%. Dunque gli obesi dovrebbero essere considerati soggetti fragili, ed essere vaccinati presto indipendentemente dall’età. Inoltre non è da escludere che l’eccesso di peso renda il paziente più vulnerabile al virus. Come testimonia un altro studio della “University of Texas Southwestern” pubblicato su “eLife”, che ha evidenziato che diverse condizioni preesistenti  aumentano il rischio di gravità  dell’infezione da Covid-19 , in particolare a incidere era l’obesità e il diabete di tipo 2, che spesso vanno di pari passo. In Italia, dati Istat alla mano, un minore su quattro è obeso, la quota raddoppia tra gli adulti con il 46% oltre i 20 anni. Una situazione grave che dovrebbe essere valutata in Parlamento per avviare la progettazione di un intervento serio e capillare che inviti la popolazione a una più attenta e sana alimentazione.